​​


Fabio Fognini, dopo la sconfitta contro Alcaraz a Wimbledon, ha confessato di essersi commosso negli spogliatoi. Un’ondata di emozioni per il tennista italiano



Fognini, a Wimbledon, ha conquistato tutti. Una prestazione eccellente per il 38enne, che sebbene non gli sia bastata per superare Alcaraz, gli ha comunque garantito gli applausi e la stima di tutto il pubblico, avversario compreso. Standing ovation per il tennista italiano al momento dell’uscita dal campo, con un bagaglio emozionale che si è poi manifestato negli spogliatoi. E chissà cosa riserva il futuro, visto che Fognini ha aperto anche alla possibilità di un ritiro proprio qui a Wimbledon.



Fognini e le lacrime negli spogliatoi dopo la sconfitta con Alcaraz

Quando l’adrenalina della partita è calata, Fabio è stato sopraffatto dal peso di tutto quanto accaduto in campo. Nella conferenza stampa, che potrebbe anche essere l’ultima della sua carriera a Wimbledon, Fognini ha rivelato: “Ero davvero emozionato, a essere sincero. Ho pianto negli spogliatoi. Perché, come ho detto, non mi aspettavo di giocare cinque set contro di lui. Per come sono arrivato qui, non avevo aspettative”.

Perché Fognini si è commosso

Una serie di risultati negativi, frutto di prestazioni non all’altezza di Fognini. Tutto spazzato via nel pomeriggio londinese con quattro ore e trenta di altissimo livello per tenere testa al campione in carica. Difficile mantenere la calma dopo una giornata simile: “Da quando ho iniziato quest’anno, dopo l’infortunio, stavo giocando davvero male. Non ho vinto molte partite… Non c’è modo migliore di giocare su questo campo contro un grande campione per cui ho molto rispetto, così come per il suo team, che conosco davvero molto bene”.

Fabio ha espresso grande emozione anche nel ripercorrere il suo passato e le sfide contro i Big Three e i giovani campioni Alcaraz e Sinner: “Ripensando alla mia carriera e a ciò che sono riuscito a ottenere, posso solo affermare di essere felice. Ho praticato questo sport con grande passione, come è evidente e noto a tutti. Ho avuto la fortuna di giocare per quindici anni contro i Big Three, Andy e altri grandi campioni. Ora ho avuto l’opportunità di affrontare Carlos due volte e Jannik una volta. Al momento è una sensazione particolare. È difficile per me esprimere a parole le mie emozioni. Sono sopraffatto da immagini che mi affollano la mente”.



Add comment