Durante la recente Festa dell’Unità del Partito Democratico, si è accesa una polemica riguardo all’uso dell’asterisco nel logo dell’evento, trasformando il nome in “Unit*”. Francesco Borgonovo, commentando le immagini della manifestazione, ha sottolineato l’importanza di focalizzarsi sulle questioni sociali e sui problemi dei lavoratori, piuttosto che su aspetti puramente formali. “Il PD pensi meno agli asterischi e più ai lavoratori”, ha affermato, evidenziando la necessità di un impegno concreto su temi di rilevanza sociale.
La scelta di utilizzare “Unit*” è stata giustificata dal PD come un simbolo di inclusione, ma ha suscitato critiche e ironia, in particolare da parte di esponenti dell’opposizione. Il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini, ha messo in discussione il significato di tale scelta, chiedendosi: “Ma unit* in che senso? Per il PD esiste anche l’Unitò?” Questa provocazione ha trovato risposta in Enzo Foschi, segretario romano del PD, che ha difeso la decisione, affermando: “Capiamo bene che Salvini potrebbe gradire altri simboli”.
All’interno della Festa dell’Unit*, si è tenuta anche la proiezione di un’inchiesta realizzata da Fanpage su Gioventù Nazionale, alla quale ha partecipato il direttore della testata, Francesco Cancellato. Foschi ha minimizzato l’importanza dell’inchiesta, sostenendo che non ci fossero novità significative nel filmato. Ha dichiarato che l’evento rappresentava un’opportunità per riaprire discussioni su temi che, secondo lui, erano stati archiviati da Fratelli d’Italia.
Festa dell’Unità, Francesco Borgonovo: “Il PD pensi meno agli asterischi e più ai lavoratori ” pic.twitter.com/7ppLNljzr7
— DC News (@DNews10443) July 9, 2025
Nonostante le critiche, Foschi ha affermato che la Festa dell’Unit* sta riscontrando un buon afflusso di partecipazione. Ha descritto le polemiche riguardanti l’asterisco come una “polemichetta”, notando che anche alcuni membri più anziani del partito avevano mostrato perplessità riguardo a questa scelta stilistica. “Abbiamo fatto una scelta grafica, ci piaceva il simbolo, molto usato tra i giovani”, ha spiegato Foschi, aggiungendo che il simbolo intende rappresentare anche un valore politico, richiamando “il fiore del partigiano” come simbolo di memoria storica e inclusione.
La reazione a questa scelta è stata variegata. Mentre alcuni membri del partito e sostenitori vedono l’asterisco come un passo verso l’inclusione, altri lo considerano un elemento superficiale in un momento in cui le questioni concrete, come i diritti dei lavoratori e le politiche sociali, richiederebbero maggiore attenzione. Foschi ha concluso la sua difesa affermando: “E Salvini facesse le feste che vuole, coi simboli che più gli piacciono”, dimostrando una certa indifferenza verso le critiche provenienti dall’opposizione.
Durante la manifestazione, la segretaria nazionale del PD, Elly Schlein, ha lanciato un appello all’unità, sottolineando l’importanza di unire le forze per affrontare le sfide poste dalle destre. “Uniti le destre si possono battere, abbiamo tanto più in comune di quanto ci divide. Le nostre differenze sono un bene”, ha dichiarato Schlein, cercando di rafforzare il messaggio di coesione all’interno del partito.
Tuttavia, la situazione interna al PD non è priva di tensioni. A Roma, la maggioranza in Assemblea capitolina, guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, sta affrontando difficoltà legate ai correntismi, che complicano la gestione delle sedute. Solo nel mese di giugno, ben quattro delle sedute si sono svolte in “seconda convocazione”, con la presenza di soli 16 consiglieri anziché i 24 richiesti.



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