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Rolando Ravello: “Ero accanto a Pietro Taricone quando è morto col paracadute. Poi nove anni di analisi”



In una recente intervista con il Fatto Quotidiano, l’attore Rolando Ravello ha ripercorso i momenti salienti della sua carriera, tra successi e difficoltà, raccontando anche il dramma vissuto per la perdita dell’amico e collega Pietro Taricone, morto in un incidente di paracadutismo nel 2010.



Rolando Ravello, noto per la sua versatilità e la capacità di interpretare ruoli intensi, ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi del cinema italiano, tra cui Ettore Scola e Alberto Sordi. Durante l’intervista, ha ricordato con ironia alcuni episodi che hanno segnato la sua carriera, come la vicenda della Coppa Volpi. Gli era stato comunicato di aver vinto il prestigioso premio al Festival di Venezia, ma il giorno successivo gli fu detto che non poteva essere assegnato a un esordiente. “Chiamo amici e fidanzata e pago il viaggio a tutti: passiamo la notte in giro a festeggiare. La mattina dopo, dal Festival, mi convocano: ‘Ci dispiace, niente Coppa: non è mai stata assegnata a un esordiente’. E poi: ‘Devi tornare a Roma perché la stanza d’albergo non è pagata’”, ha raccontato Ravello, sottolineando quanto quell’esperienza sia stata una delusione. Tuttavia, ha trovato conforto nel rispetto dei suoi colleghi, tra cui Vittorio Gassman, e nella stima ricevuta da Sordi, che lo omaggiò pubblicamente.

Un altro capitolo significativo della sua vita è legato alla tragica morte di Pietro Taricone, avvenuta il 29 giugno 2010. I due si erano conosciuti sul set della serie televisiva La Nuova Squadra, dove entrambi ricoprivano ruoli importanti. Oltre alla collaborazione professionale, erano accomunati dalla passione per il paracadutismo. Quel giorno fatale, Ravello si trovava con Taricone durante il lancio che si rivelò tragico. “Sono andato dallo psicologo dopo la morte di Pietro Taricone, quel giorno ero con lui e ci lanciavamo insieme. Nove anni di analisi”, ha dichiarato l’attore, spiegando quanto quell’esperienza lo abbia segnato profondamente.

Parlando di Taricone, Ravello ha ricordato il carattere genuino e diretto del collega: “Aveva il gusto della verità, lui ti diceva in faccia tutto, nonostante fosse di un’umiltà clamorosa”. La perdita di Taricone ha avuto un impatto così forte su di lui che da allora non si è più dedicato al paracadutismo. “Dopo quell’evento per due volte sono arrivato al campo, ma non sono mai sceso dalla macchina. Non mi lancio più”, ha confessato l’attore.

La carriera di Rolando Ravello si è sviluppata attraverso diverse epoche del cinema italiano, permettendogli di lavorare con registi e attori iconici e di affrontare sfide personali e professionali. Nonostante i momenti difficili, come la mancata assegnazione della Coppa Volpi e la perdita di Taricone, l’attore ha continuato a distinguersi per il suo talento e la sua dedizione al mestiere.

Oltre alla recitazione, Ravello è noto per il suo impegno nel raccontare storie autentiche e profonde, che riflettono la complessità delle esperienze umane. Il suo percorso dimostra come anche le difficoltà possano diventare parte integrante della crescita personale e professionale.



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