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Tragedia a New York: un uomo muore risucchiato da una macchina per la risonanza magnetica mentre indossava una pesante catena metallica da allenamento



Un drammatico incidente si è verificato mercoledì scorso al Nassau Open MRI di Westbury, a Long Island, dove un uomo è stato risucchiato da una macchina per la risonanza magnetica ancora in funzione. La vittima, identificata come Keith McAllister, indossava una catena metallica da 9 chili al collo, utilizzata per il suo allenamento con i pesi. L’uomo è deceduto il giorno successivo in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.



Secondo quanto dichiarato dalla moglie, Jones-McAllister, il tragico evento si è verificato al termine della sua risonanza magnetica al ginocchio. La donna ha spiegato che aveva chiesto al tecnico di poter chiamare suo marito per aiutarla ad alzarsi. “Ho urlato il suo nome: ‘Keith, Keith, aiutami ad alzarmi’”, ha raccontato la donna ai media locali. Tuttavia, la macchina era ancora accesa e ha attirato violentemente l’uomo verso di sé, scaraventandolo contro l’apparecchiatura.

La polizia della contea ha confermato che l’ingresso di Keith McAllister nella sala della risonanza magnetica non era autorizzato e che la scansione era ancora in corso. Una versione che si discosta dalle dichiarazioni della moglie, secondo la quale il tecnico aveva dato il via libera al marito per entrare. “Non era la prima volta che mio marito entrava, il tecnico sapeva della catena. Ne avevano già parlato in precedenza ma lo ha fatto entrare”, ha sostenuto Jones-McAllister.

La donna ha ricostruito quei drammatici istanti, spiegando che suo marito era consapevole dei rischi legati alla macchina per la risonanza magnetica e credeva che fosse spenta. “Era appena entrato e la macchina lo ha girato e trascinato dentro e lui è finito sotto la risonanza magnetica. Si è accasciato tra le mie braccia”, ha raccontato la moglie della vittima. Subito dopo l’incidente, la donna ha urlato al tecnico di spegnere l’apparecchio e chiamare i soccorsi.

Il violento impatto ha causato ferite gravissime a Keith McAllister, che è stato trasportato d’urgenza in ospedale in condizioni critiche. Nonostante gli sforzi dei medici, l’uomo è morto giovedì a seguito delle lesioni riportate.

L’incidente solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza nei centri di imaging diagnostico, specialmente riguardo all’uso di materiali metallici nelle vicinanze delle apparecchiature per risonanza magnetica. Queste macchine generano potenti campi magnetici che possono attirare oggetti metallici con estrema forza, causando incidenti potenzialmente fatali.

La vicenda ha lasciato sotto shock la comunità locale e ha aperto un dibattito sulla responsabilità del personale medico e tecnico coinvolto. La polizia sta conducendo un’indagine per chiarire le circostanze dell’accaduto e verificare eventuali negligenze da parte del centro diagnostico.

Il Nassau Open MRI non ha rilasciato commenti ufficiali sull’incidente, mentre i familiari della vittima chiedono giustizia e maggiore attenzione alla sicurezza nei centri medici. La moglie di Keith McAllister ha espresso dolore e rabbia per quanto accaduto: “Ho perso mio marito per qualcosa che si poteva evitare. Voglio che nessun altro debba passare attraverso questa tragedia”.

Questo caso evidenzia l’importanza di seguire rigorosamente i protocolli di sicurezza negli ambienti dove si utilizzano macchinari ad alto rischio come quelli per la risonanza magnetica. Gli esperti sottolineano che l’accesso alle sale deve essere limitato esclusivamente al personale autorizzato e ai pazienti, senza eccezioni, e che ogni oggetto metallico deve essere rigorosamente vietato.

La morte di Keith McAllister rappresenta una perdita devastante per la sua famiglia e solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza nelle strutture sanitarie. Mentre le indagini proseguono, rimane il dolore di una moglie che ha assistito impotente alla tragedia e ora chiede risposte e responsabilità.



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