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Denunce alla pastasciutta antifascista: beffati da una legge firmata dalla sinistra, tra cocorite e bengalini



Un evento recente a Reggio Emilia ha sollevato un acceso dibattito dopo che quattro uccellini, due cocorite e due bengalini, sono stati messi in palio durante una riffa al termine di una tradizionale pastasciuttata antifascista. L’iniziativa, che si è svolta alla Biasola, ha scatenato la reazione di animalisti e rappresentanti politici, evidenziando un imbarazzo significativo per la parte più progressista della città.



La questione è emersa in seguito alla violazione di una legge regionale, la numero 5 del 2005, che all’articolo 7 vieta esplicitamente di utilizzare animali come premi in giochi o lotterie. La normativa stabilisce chiaramente che “gli animali, sia cuccioli che adulti, non possono essere offerti in premio o vincita di giochi, oppure in omaggio a qualsiasi titolo nell’ambito di attività commerciali, di giochi e di spettacoli”. Questa posizione ferma mira a proteggere gli animali da pratiche che potrebbero risultare dannose o sfruttatorie.

Nonostante la legge, durante l’evento alla Biasola, gli uccellini sono stati assegnati senza alcun problema apparente. Tuttavia, il consigliere comunale Dario De Lucia, rappresentante della lista ‘Coalizione civica’, ha sollevato la questione, chiedendo agli organizzatori e alle forze politiche coinvolte di riconoscere l’errore e di impegnarsi a evitare simili situazioni in futuro. “Chiediamo agli organizzatori e alle forze politiche coinvolte di prendere atto dell’errore e impegnarsi a non ripetere in futuro questa scelta sbagliata”, ha dichiarato De Lucia.

L’episodio ha messo in luce una contraddizione tra le intenzioni degli organizzatori, che volevano promuovere un evento di solidarietà e resistenza antifascista, e il rispetto delle normative vigenti riguardanti il benessere degli animali. Gli animalisti hanno espresso il loro disappunto, sottolineando che l’utilizzo di animali come premi non solo contravviene alla legge, ma è anche eticamente discutibile.

La polemica ha attirato l’attenzione dei media locali e ha portato a un acceso dibattito sui social network, dove molti utenti hanno espresso le loro opinioni sull’appropriato trattamento degli animali in contesti ludici e commerciali. Alcuni hanno sostenuto che l’iniziativa, pur essendo stata concepita in buona fede, ha rivelato una mancanza di consapevolezza riguardo alle normative sul benessere animale.

Il dibattito ha anche sollevato interrogativi più ampi sulla responsabilità delle organizzazioni politiche e sociali nel garantire il rispetto delle leggi esistenti, specialmente quando si tratta di eventi pubblici che coinvolgono la comunità. La questione ha messo in evidenza la necessità di una maggiore sensibilizzazione riguardo al benessere degli animali e alla legislazione che li tutela.



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