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Meloni attacca il vescovo dei migranti: “Subdolo lo dici a tua sorella!” dopo la decisione UE



La politica migratoria del Governo non è subdola. Il termine “subdolo”, come da vocabolario, descrive chi maschera con altre apparenze intenti non lodevoli. Il Governo non nasconde l’intento di combattere le organizzazioni criminali o di far rispettare le leggi dello Stato italiano, obiettivi che considera lodevoli. Lo afferma il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista al Corriere della Sera, rispondendo alle dichiarazioni dell’Arcivescovo Gian Carlo Perego, Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes.



L’esponente della CEI aveva commentato la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla definizione dei Paesi sicuri, una battuta d’arresto per il modello Albania del Governo.

“L’ennesima sconfessione della politica migratoria del Governo arriva dalla Corte di Giustizia Europea, che condanna la possibilità di utilizzare i Centri in Albania perché non garantiscono la tutela dei richiedenti asilo”, le parole di Perego secondo cui “il balletto di decreti e di leggi” per utilizzare le strutture realizzate in Albania “termina con questa dichiarazione della Corte Europea che ormai non lascia margini ad altre, subdole manovre per allontanare il dramma dei migranti in fuga dai nostri occhi e dalla nostra responsabilità costituzionale”. Affermazioni respinte al mittente dalla Premier, in primis sulla terminologia utilizzata dal prelato: “Subdoli sono ben altri comportamenti. Pertanto, respingo con fermezza le accuse di Monsignor P”.



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