​​


“Escluso dai concorsi militari perché celiaco, anche se in salute”: la denuncia di Diego



Un tema che continua a suscitare dibattiti in Italia è quello delle restrizioni nei concorsi militari per chi è affetto da celiachia. La legge attuale preclude l’accesso a giovani come Diego, un ragazzo di 15 anni con il sogno di servire il Paese, ma che si vede negata questa possibilità a causa della sua condizione. Nonostante sia in ottima forma fisica e segua rigorosamente la dieta necessaria per gestire la malattia, la sua diagnosi lo rende automaticamente “non idoneo”.



“Mi chiamo Diego, ho 15 anni e da quando ero bambino sogno di servire il mio Paese nelle Forze Armate. Studio con impegno, mi alleno ogni giorno, partecipo con serietà ai concorsi militari. Voglio arruolarmi per scelta e con convinzione, perché credo profondamente nei valori dello Stato, della disciplina e del servizio. Ma da quando ho scoperto di essere celiaco, mi sono reso conto che in Italia questo sogno, di fatto, è precluso”, ha scritto il giovane in una lettera indirizzata a Fanpage.it.

La celiachia è una malattia autoimmune che richiede una dieta priva di glutine per evitare complicazioni. Tuttavia, secondo le norme attuali, la sola diagnosi è sufficiente per escludere i candidati dai concorsi militari. Questo vale per l’Esercito, la Marina Militare, l’Aeronautica Militare, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. La situazione è diversa per il personale già arruolato: chi scopre di essere celiaco durante il servizio può continuare la carriera senza alcuna conseguenza. Il problema si pone per chi desidera intraprendere questa strada partendo da una diagnosi già nota.

Diego sottolinea come questa regola sia percepita come ingiusta e discriminatoria: “Non conta se sei in perfetta salute, se segui la dieta, se pratichi sport ad alto livello: sei ‘non idoneo’ solo per la tua condizione. È una regola che ignora completamente la persona, la sua preparazione, la sua motivazione”, ha dichiarato. La sua testimonianza vuole accendere i riflettori su una realtà che riguarda molti giovani italiani e avviare una riflessione su un sistema che penalizza chi si trova in questa situazione.

La questione non è nuova e ha visto negli anni interventi da parte dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC), che dal 1979 si batte per garantire pari opportunità alle persone celiache. L’AIC sostiene che la celiachia sia pienamente compatibile con la vita militare, come dimostrano studi internazionali disponibili sul sito dell’associazione. Nonostante le richieste avanzate al Ministero della Difesa e agli organi parlamentari per modificare le normative vigenti, la risposta ufficiale rimane negativa. L’ultimo aggiornamento risale al 2024 e conferma l’attuale impossibilità di includere i celiaci nei concorsi militari.

L’associazione insiste nel sottolineare che una dieta senza glutine permette a chi è affetto da celiachia di condurre una vita normale e attiva. Questa posizione è supportata da evidenze scientifiche che dimostrano come il rispetto delle indicazioni alimentari elimini i rischi legati alla malattia. Tuttavia, le autorità competenti continuano a mantenere una posizione rigida sulla questione.

La storia di Diego rappresenta solo uno dei tanti casi di giovani che si vedono negata la possibilità di realizzare il proprio sogno a causa di una diagnosi che non influisce sulle loro capacità fisiche o mentali. Il ragazzo spera che il suo racconto possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su un problema che non riguarda solo lui, ma molti altri ragazzi e ragazze in Italia.

La celiachia, pur essendo una condizione gestibile con una dieta corretta, continua a essere vista come un ostacolo insormontabile per chi aspira a una carriera nelle Forze Armate. Questo approccio solleva interrogativi sulla reale necessità di tali restrizioni e sulla loro compatibilità con i principi di uguaglianza e inclusione.



Add comment