Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si trova nuovamente al centro di polemiche riguardanti le Covid card, un tema che ha già portato a una condanna in primo grado da parte della magistratura contabile per danno erariale. Venerdì scorso, la Guardia di Finanza, su indicazione della procura presso la Corte dei Conti, ha effettuato un accesso all’Ifel, l’Istituto regionale per la finanza e l’economia locale, per raccogliere documentazione relativa alla recente distribuzione delle Covid card ai cittadini. Secondo quanto riportato da Repubblica Napoli, il danno erariale accertato ammonta a 609mila euro.
Le smart card, introdotte dalla Regione Campania nel 2021 per attestare l’avvenuta vaccinazione contro il Covid, sono state giudicate dai giudici contabili come uno spreco di risorse pubbliche, poiché considerate un “inutile duplicato del green pass nazionale”. Tuttavia, De Luca e la sua amministrazione hanno fatto appello contro questa condanna, sostenendo che l’iniziativa ha contribuito a rendere la Campania una delle regioni con il numero più basso di decessi per Covid in proporzione alla popolazione.
Una domanda sorge spontanea: perché riutilizzare le Covid card a distanza di oltre quattro anni? Questa è la questione che ora viene esaminata dalle Fiamme Gialle, in concomitanza con indagini già avviate nel 2023 riguardo alla distribuzione delle credit card e con l’inchiesta che ha portato alla condanna di De Luca in primo grado. Secondo quanto riportato, la “nuova vita” delle card sarebbe legata a un progetto del Pnrr della Regione sui servizi digitali, affidato all’Ifel. La direttrice dell’Ifel, Annapaola Voto, ha dichiarato: “Le card hanno subìto una implementazione, si può accedere a servizi digitali per la sanità, i trasporti, la formazione. Una razionalizzazione della spesa”, sostenendo quindi che l’iniziativa rappresenterebbe un miglioramento e non uno spreco.
Tuttavia, questa posizione non è condivisa da alcuni oppositori politici di De Luca, in particolare da Fratelli d’Italia. La deputata di FdI, Imma Vietri, ha affermato: “Sulla vicenda delle Covid Card volute da De Luca, costate oltre 3 milioni di euro e mai realmente utilizzate, è in corso l’approfondimento da parte della Guardia di Finanza”. Secondo Vietri, l’iniziativa è stata un fallimento, e ora la Regione Campania starebbe cercando di “riciclare” queste card, presentandole come strumenti di innovazione. Ha aggiunto: “La verità è che si cerca solo di coprire uno spreco, già censurato dalla Corte dei Conti”.
Anche il senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di FdI in Campania, ha espresso critiche nei confronti di De Luca, definendolo l’incarnazione della mala gestio e dell’incapacità. Iannone ha dichiarato: “Dieci anni di disastri con la complicità del Pd e la desistenza della finta opposizione dei 5 Stelle”. Queste affermazioni si inseriscono in un contesto politico più ampio, poiché le elezioni regionali si avvicinano e la Campania è una delle amministrazioni più contese.
La vicenda delle Covid card e le relative indagini si intrecciano con la campagna elettorale, rendendo la situazione ancora più delicata per De Luca, il presidente uscente. La sua amministrazione è sotto scrutinio, non solo per la gestione della pandemia, ma anche per l’uso delle risorse pubbliche. Le accuse di spreco e cattiva gestione sono temi ricorrenti nel dibattito politico, e le recenti azioni della Guardia di Finanza potrebbero avere ripercussioni significative sulla sua immagine.



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