​​


La proposta di legge della Lega sull’adozione della definizione di antisemitismo dell’Ihra solleva polemiche per i possibili limiti alla libertà di espressione.



Una proposta di legge avanzata dalla Lega ha acceso il dibattito politico in Italia. L’iniziativa, firmata dai senatori Massimiliano Romeo, Giorgio Maria Bergesio e Giuseppe Pirovano, mira a introdurre disposizioni per contrastare gli atti di antisemitismo, adottando la definizione operativa formulata dall’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA). Il testo punta a rispondere alla crescita degli episodi antisemiti registrati dopo il 7 ottobre 2023, attribuiti al negazionismo delle violenze perpetrate in quella data e al rifiuto radicale dello Stato di Israele.



Secondo quanto riportato nella proposta, la definizione operativa dell’antisemitismo dell’IHRA, approvata il 26 maggio 2016, descrive l’antisemitismo come “una determinata percezione degli Ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti, le cui manifestazioni, di natura verbale o fisica, sono dirette verso le persone ebree e non ebree, i loro beni, le istituzioni della comunità e i luoghi di culto ebraici”. La legge si ispira alla risoluzione del Parlamento europeo del 1° giugno 2017 sulla lotta contro l’antisemitismo.

Tra le misure previste dal disegno di legge vi sono la creazione di una banca dati sugli episodi di antisemitismo, il contrasto al linguaggio d’odio antisemita diffuso online, e l’introduzione di linee guida per le scuole. Inoltre, il testo propone un piano di formazione per insegnanti ed educatori, specifici corsi per le Forze di polizia e campagne di sensibilizzazione attraverso radio, televisione e internet. Anche il mondo dello sport sarebbe coinvolto con attività formative mirate.

Un punto particolarmente controverso riguarda l’articolo 3 del testo, che prevede la possibilità di negare l’autorizzazione a manifestazioni pubbliche per motivi legati alla moralità. Tale diniego potrebbe essere motivato dal rischio che simboli, slogan o messaggi antisemiti vengano utilizzati durante l’evento. Secondo le opposizioni, questa disposizione potrebbe limitare fortemente la libertà di espressione, colpendo chi manifesta dissenso verso Israele o il governo guidato da Benjamin Netanyahu.

Le critiche non si sono fatte attendere. Esponenti dell’opposizione hanno denunciato il disegno di legge come un tentativo di imporre restrizioni alla libertà di opinione. Secondo loro, l’iniziativa rischia di trasformarsi in un “bavaglio” che impedisce critiche legittime all’operato dello Stato israeliano. Alcuni parlamentari hanno sottolineato che la proposta arriva in un momento delicato, mentre la situazione a Gaza è al centro dell’attenzione internazionale.

Il dibattito si è intensificato anche a causa della tempistica della proposta. La sua discussione è stata avviata nella settimana precedente alla pausa dei lavori parlamentari, sollevando dubbi sulla trasparenza del processo legislativo. L’opposizione ha accusato la Lega di voler approvare il testo “quasi alla chetichella”, senza un confronto adeguato.

La proposta ha comunque trovato sostenitori tra chi ritiene necessario un intervento deciso contro l’antisemitismo. I promotori della legge sottolineano che gli episodi antisemiti rappresentano una minaccia non solo per una parte della popolazione, ma anche per la stabilità sociale e la sicurezza pubblica. La creazione di strumenti come una banca dati e campagne educative viene vista come un passo importante per sensibilizzare la società e prevenire futuri atti discriminatori.

Resta da vedere come evolverà il dibattito nelle prossime settimane. La proposta sarà sottoposta a ulteriori esami in Commissione Affari Costituzionali al Senato, dove potrebbe essere modificata o approfondita. Tuttavia, il tema della libertà di espressione continuerà a essere centrale nel confronto politico.

La questione sollevata dalla proposta della Lega riflette un problema più ampio: come bilanciare la lotta contro l’odio e la discriminazione con il rispetto dei diritti fondamentali, inclusa la libertà di opinione. Con l’aumento delle tensioni internazionali e delle polarizzazioni politiche, trovare un equilibrio sarà una sfida cruciale per il legislatore italiano.



Add comment