​​


“Vogliamo parlare di cosa accade nei campi rom?” Fabio Dragoni al Tg4 pronuncia parole che riflettono il pensiero di milioni di italiani



Il recente incidente che ha portato alla morte di Cecilia De Astis, una donna di 71 anni investita da un’auto rubata a Milano, ha innescato un acceso scontro politico. I quattro ragazzi coinvolti nell’incidente, di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, sono stati rintracciati in un campo abusivo in via Selvanesco, ma non possono essere ritenuti imputabili a causa della loro giovane età.



Il vicepremier Matteo Salvini ha immediatamente puntato il dito contro il sindaco di Milano, Beppe Sala, riaccendendo le polemiche già esistenti sulla gestione dei campi nomadi. In un post su X, Salvini ha dichiarato: “Campo rom da sgomberare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo genitori da arrestare e patria potestà da annullare. Sindaco Sala e sinistre, ci siete? Una preghiera per la povera Cecilia”. Queste parole hanno provocato una reazione furiosa da parte del sindaco.

Sala ha risposto alle accuse di Salvini, definendo “vergognoso speculare, soprattutto da parte di alti rappresentanti del governo” sulla tragedia. Ha espresso la sua vicinanza alla famiglia di Cecilia De Astis, sottolineando che le famiglie dei ragazzi coinvolti devono rendere conto dell’accaduto. Inoltre, ha ricordato il lavoro della sua giunta, che ha chiuso 24 campi rom, di cui 4 autorizzati e 20 irregolari, negli ultimi 12 anni. “Le giunte di centrodestra, che adesso gridano, quando sono state al governo della città solo 1”, ha affermato Sala, accusando i suoi avversari di ignorare i dati per fini politici.

In serata, il Viminale ha chiarito che il campo di Gratosoglio non era mai stato segnalato dal Comune per un eventuale sgombero. Questa affermazione ha ulteriormente complicato il dibattito, con il partito Fratelli d’Italia che ha contestato i numeri forniti da Sala. Riccardo De Corato, parlamentare di Fratelli d’Italia ed ex vicesindaco, ha affermato che gli sgomberi effettuati dalle giunte di centrosinistra sono stati “spot che quasi nessuno ha visto” e ha rivendicato che i sindaci di centrodestra, come Albertini e Moratti, hanno effettuato sgomberi più efficaci.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha toccato un punto cruciale della questione, affermando che l’omicidio di Cecilia De Astis evidenzia la necessità di interventi per evitare che i giovani crescano nel degrado e nell’illegalità. “Con il decreto Caivano abbiamo per la prima volta previsto condanne severe per quei genitori che non mandano i figli a scuola”, ha dichiarato Valditara, aggiungendo che un monitoraggio iniziale ha mostrato risultati positivi. Ha promesso di vigilare affinché l’obbligo di segnalare gli abbandoni scolastici venga rispettato.

Dal fronte opposto, esponenti della sinistra hanno criticato Salvini per le sue dichiarazioni, affermando che la tragedia non dovrebbe essere usata per strumentalizzazioni politiche. Luana Zanella di Avs ha commentato: “Una tragedia terribile, il nostro cordoglio alla famiglia della vittima. Ciò che è terribile è che il lutto venga usato come clava per le strumentalizzazioni politiche”.

L’incidente di Cecilia De Astis ha quindi messo in luce non solo la questione della sicurezza pubblica a Milano, ma anche le divisioni politiche in merito alla gestione dei campi rom e alla responsabilità sociale. Le dichiarazioni di Salvini e Sala riflettono un clima di tensione crescente, con entrambe le parti che cercano di capitalizzare politicamente su una tragedia che ha colpito la comunità.



Add comment