Dopo oltre tre decenni di matrimonio, Angelica Bernardoni e Michele Salvatori, entrambi infermieri della Asl Toscana Sud Est e residenti a Grosseto, hanno vissuto un’esperienza che ha messo alla prova il loro legame e la loro forza. Quando le condizioni di salute di Michele si sono aggravate a causa di un’insufficienza renale cronica avanzata, la moglie ha deciso di compiere un gesto straordinario: donargli uno dei suoi reni per evitare il ricorso alla dialisi.
La coppia è stata seguita dall’unità di Nefrologia di Grosseto e successivamente dal Centro Trapianti dell’ospedale Le Scotte di Siena, un riferimento per l’Area vasta. Il trapianto, eseguito con successo, ha permesso ai due di tornare a casa insieme e iniziare il percorso di recupero post-operatorio. Attualmente stanno seguendo le terapie necessarie, in attesa di riprendere la loro attività lavorativa.
“Siamo cresciuti insieme”, ha dichiarato Angelica, spiegando che erano consapevoli che questo momento sarebbe potuto arrivare. Quando la situazione si è aggravata nella primavera dello scorso anno, ha preso la decisione di donare il proprio rene al marito. “Ho pensato che, se fosse stato possibile, avrei fatto tutto il necessario per evitargli la dialisi”.
Il peggioramento delle condizioni di Michele ha portato alla necessità di avviare il percorso per il trapianto nella scorsa primavera. “A marzo, con l’aggravarsi della mia situazione, ho iniziato il percorso per il trapianto, sapendo che entro pochi mesi avrei dovuto affrontare la dialisi”, ha raccontato.
Presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese (Aou Senese), il Centro Trapianti diretto dal professor Guido Garosi ha verificato la compatibilità tra i due coniugi, aprendo la strada al trapianto. “Il Centro Trapianti di rene dell’Aou Senese è estremamente felice ogni volta che può realizzare un trapianto da donatore vivente”, ha affermato Garosi. “Questa modalità rappresenta quanto di meglio esista nel trattamento della malattia renale cronica avanzata”.
L’intervento è stato condotto con tecniche all’avanguardia. Il prelievo del rene da Angelica è stato eseguito dal professor Sergio Serni dell’Aou Careggi di Firenze, utilizzando una tecnica mininvasiva robotica. Il trapianto dell’organo è stato invece effettuato dal professor Vincenzo Li Marzi dell’Aou Senese, con il supporto della dottoressa Vanessa Borgogni.
“La donazione di un rene è un atto di generosità che migliora in modo significativo la vita dei pazienti con insufficienza d’organo”, ha sottolineato Li Marzi.
Il dottor Giovanni Giuntini, direttore della Nefrologia di Grosseto, ha seguito la coppia fin dal 2015, monitorando l’evoluzione della malattia che ha portato alla diagnosi di insufficienza renale cronica avanzata. “Abbiamo condiviso con loro il percorso e le varie possibilità aperte”, ha spiegato Giuntini. Quello di Angelica e Michele rappresenta il quinto caso di trapianto tra viventi studiato presso l’unità operativa dal 2023.
La coppia ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto durante tutto il percorso. “Abbiamo coronato un sogno e vogliamo ringraziare il dottor Giuntini, tutta la Nefrologia di Grosseto, i chirurghi di Siena e Careggi, e tutto il personale medico e infermieristico che ci ha seguiti”, hanno dichiarato. “Non ce l’avremmo fatta senza la vicinanza della nostra famiglia, a partire dai nostri figli, e grazie anche all’appoggio degli amici e dei colleghi”.
La storia è stata condivisa sui social dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha elogiato il gesto della coppia. In un post, Giani ha scritto: “Un gesto d’amore e di coraggio che racconta la forza della sanità pubblica toscana e delle persone che la rendono grande”.



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