La Polizia di Stato di Gorizia, con il supporto della Polizia di Frontiera dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, ha notificato un decreto di diniego al rinnovo del permesso di soggiorno e un provvedimento di espulsione a un cittadino di origini bengalesi residente a Monfalcone. L’uomo si era recentemente reso protagonista di minacce rivolte a Anna Maria Cisint, europarlamentare ed ex sindaca del comune friulano, alle quali aveva aggiunto un gesto che mimava il taglio della gola.
L’episodio ha suscitato allarme sia a livello locale che nazionale, portando le autorità a intervenire rapidamente. Le frasi pronunciate, ritenute inequivocabilmente minacciose, sono state considerate particolarmente gravi in considerazione del ruolo istituzionale ricoperto da Cisint. Le autorità hanno inoltre evidenziato un quadro comportamentale preoccupante: il cittadino straniero aveva già in passato compiuto azioni riconducibili a disturbo della quiete pubblica e danneggiamenti.
L’istanza per il rinnovo del permesso di soggiorno, presentata per motivi lavorativi, risultava già carente sotto il profilo documentale. A ciò si sono aggiunti i recenti comportamenti dell’uomo, che hanno contribuito in modo determinante alla decisione di respingere la richiesta e predisporre l’espulsione. Secondo quanto riportato, egli era privo di titolo valido per la permanenza sul territorio nazionale.
La procedura è stata portata a termine in prossimità della partenza dell’uomo da Venezia con un volo diretto a Doha. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha impedito che lasciasse il Paese prima della notifica dei provvedimenti, scongiurando così possibili ripercussioni sulla sicurezza pubblica.
L’ex sindaca ed europarlamentare Anna Maria Cisint, destinataria delle minacce, ha espresso soddisfazione per l’operato delle autorità: «Un pericoloso radicalizzato in meno nel nostro Paese. Questa è l’Italia che vogliamo. Espulso e rimandato in Bangladesh, lì dove resterà». Nella stessa dichiarazione, ha rivolto un ringraziamento al Questore e al Prefetto di Gorizia, al Questore di Venezia, al Ministero dell’Interno e ai cittadini che le hanno manifestato solidarietà.
Non sono mancate reazioni politiche. La deputata Debora Serracchiani ha sollevato dubbi sui tempi e le modalità dell’operazione. «Se qualcuno mi minaccia di morte e sporgo formale denuncia… spero che le autorità fermino subito il responsabile, che sia indagato… non che sia mandato libero sull’aereo che avrebbe già prenotato», ha dichiarato, sottolineando quella che ha definito una “strana coincidenza”.
Il caso riaccende l’attenzione sulla gestione dei permessi di soggiorno e sulle misure adottate nei confronti di cittadini stranieri con precedenti o comportamenti incompatibili con le norme di sicurezza pubblica. In questo contesto, il coordinamento tra le autorità locali e le forze dell’ordine aeroportuali ha permesso di agire con rapidità ed efficacia, portando alla definitiva espulsione del soggetto prima che potesse sottrarsi ai provvedimenti notificati.
Al momento non risultano ulteriori indagini in corso, ma l’episodio ha rafforzato l’attenzione delle autorità nei confronti di potenziali minacce rivolte a figure pubbliche, specie in un contesto europeo sempre più attento alla prevenzione degli atti di intimidazione o violenza politica.



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