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ddio a Stefano Benni, il genio dietro Bar Sport ci lascia a 78 anni



Lo scrittore, giornalista e drammaturgo Stefano Benni si è spento all’età di 78 anni, come riportato da Repubblica. La sua voce è stata una delle più apprezzate della letteratura italiana, grazie alla capacità di mescolare ironia e riflessione, conquistando lettori di diverse generazioni. Tradotto in numerosi paesi, Benni ha lasciato un segno indelebile anche all’estero. Negli ultimi anni si era ritirato a vita privata a causa di una malattia che gli aveva impedito di parlare. Questo dettaglio era stato raccontato da Goffredo Fofi, anch’egli recentemente scomparso, in un articolo dedicato a Lucy, in cui aveva sottolineato: “Ammiravo la sua capacità di vedere il lato comico di tante cose, in particolare dei personaggi e dei modi della politica.”



I Libri Che Hanno Segnato Una Generazione

Nato nel 1947 a Bologna, Benni ha firmato opere che sono diventate veri e propri cult della letteratura italiana. Tra i suoi titoli più celebri si annoverano Bar Sport, La compagnia dei Celestini, Margherita Dolcevita, Elianto, La grammatica di Dio e Terra! Solo una parte della sua vasta produzione, che supera i venti volumi pubblicati. Sul suo blog personale aveva raccontato della sua infanzia trascorsa sulle montagne dell’Appennino, un periodo che definiva fondamentale per le sue prime scoperte letterarie, politiche ed erotiche.

Benni iniziò a scrivere mentre frequentava l’università e collaborò con diverse testate giornalistiche come Il Mondo, Panorama, L’Espresso, Repubblica e Il Manifesto. La sua carriera letteraria decollò grazie alla casa editrice Mondadori, che ne riconobbe subito il talento.

Il Legame Con Il Teatro E Dario Fo

Oltre alla narrativa, Stefano Benni si distinse anche nel teatro. Collaborò con grandi artisti come Dario Fo e Franca Rame, oltre che con nomi importanti del panorama italiano come Angela Finocchiaro, Paolo Rossi e Antonio Catania. Tra le sue opere teatrali spiccano progetti realizzati insieme a musicisti di rilievo: Misterioso, dedicato al pianista Thelonius Monk e scritto con Umberto Petrin, Sagrademari con il trombettista Paolo Fresu, Cyrano de Bergerac con la pianista Giulia Tagliavia, Va’ fuori straniero con Danilo Rea e Ci manca Totò con il chitarrista Fausto Mesolella.

L’Editoria E Il Ruolo Di Feltrinelli

Un capitolo importante della carriera di Benni è legato alla collaborazione con la casa editrice Feltrinelli. I suoi libri sono stati pubblicati da questa storica realtà editoriale, diventando parte integrante del catalogo. Goffredo Fofi, in un articolo su Lucy, aveva ricordato l’inizio di questo legame: “Sono felice di aver proposto e curato per le economiche Feltrinelli i versi di ‘Prima o poi l’amore arriva’: di aver portato, cioè, io Benni alla Feltrinelli. Doveva essere intorno al 1980 o all’81, e gli fu facile diventare un beniamino della redazione.”

Una Vita Tra Letteratura E Ironia

La figura di Stefano Benni rimane indissolubilmente legata al suo stile unico, capace di unire ironia pungente e critica sociale. La sua capacità di trasformare temi complessi in racconti accessibili e divertenti gli ha permesso di conquistare un pubblico vasto e variegato. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per la cultura italiana.

Negli ultimi anni, Benni aveva scelto di vivere lontano dai riflettori, concentrandosi sulla sua salute e lasciando spazio ai ricordi dei suoi lettori attraverso le sue opere. Il suo contributo alla letteratura e al teatro rimarrà un punto di riferimento per le generazioni future.



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