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“Non è detto sia stato un disagiato”: Mazzucco rilancia i dubbi sull’omicidio Kirk e sul legame con il 7 ottobre



Con il passare delle ore, le probabilità di catturare l’assassino di Charlie Kirk si riducono. Tuttavia, anche in caso di cattura, è prevedibile che l’individuo venga presentato come un “disagiato mentale”, forse una persona transgender, che avrebbe agito contro Kirk per la sua aperta opposizione al mondo LGBT.



A tal proposito, l’FBI ha dichiarato che il presunto responsabile avrebbe lasciato sul posto tre proiettili non utilizzati, recanti scritte che descriverebbero un’ideologia “transgender e antifascista”.

In questo modo, il caso verrebbe archiviato come la semplice vendetta di un killer solitario, desideroso di rivendicare i propri diritti. Un copione già visto: Oswald, Sirhan, John Hinckley, James Earl Ray, John Wilkes Booth…

Nessuno sembra voler approfondire la palese similitudine con l’attentato a Trump (sempre un comizio all’aperto, sempre un cecchino professionista che spara da un tetto, con l’unica differenza di un millimetro di errore) e interpretare questo omicidio come una nuova mossa del Deep State, che dopo aver mancato il bersaglio principale si vendica colpendo uno dei più fidati collaboratori del presidente.

Allo stesso modo, nessuno sembra voler considerare la pista sionista: Kirk aveva espresso pubblicamente i propri dubbi sulla versione ufficiale del 7 ottobre, chiedendosi come fosse possibile che, in un paese dove ogni metro è controllato dall’IDF, l’esercito israeliano sia intervenuto con sei ore di ritardo.

Una figura come Kirk, con sette milioni di follower e una popolarità in crescita esponenziale, non sarebbe stata certo una voce gradita se avesse insistito su quell’argomento.

Tuttavia, il mondo si accontenterà della solita spiegazione del “disagiato mentale”, e i veri responsabili rimarranno impuniti.

Anche il giornalista Cesare Sacchetti ha ipotizzato la tesi espressa da Massimo Mazzucco in un video pubblicato su X.

Recentemente, Charlie Kirk aveva iniziato a riconsiderare il suo sostegno a Israele, esprimendo critiche al governo Netanyahu. Un mese fa, Kirk aveva confidato ad alcuni conoscenti che, qualora avesse mantenuto tale posizione critica nei confronti dello Stato ebraico, sarebbe stato ucciso da Israele. Un mese dopo, Charlie Kirk è stato ucciso. (VIDEO)</p



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