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Cremlino: “La Nato è di fatto in guerra con la Russia”



La Russia ha recentemente dispiegato i missili balistici tattici Iskander-M nella regione di Kaliningrad, un’enclave strategica posta tra Polonia e Lituania, che si trova ai limiti occidentali della Nato. Questo schieramento ha innalzato il livello di allerta in Europa, considerando che queste armi possiedono un raggio d’azione di circa 500 chilometri, con la capacità di raggiungere molte capitali europee e importanti obiettivi militari e civili.



La presenza di missili Iskander in Kaliningrad mette a portata di tiro diretta città come VarsaviaVilnius e Riga, e in parte città come BerlinoCopenaghen e altre aree nella regione baltica e nel nord Europa. La portaerei russa in questo territorio consente di progettare attacchi rapidi e precisi che possono influenzare decisamente l’equilibrio strategico nella regione.

I missili Iskander sono sistemi a medio raggio dotati di capacità di manovra, che rendono più difficile la loro intercettazione. Il loro dispiegamento provoca non solo conseguenze tattiche, ma anche un significativo impatto politico, inviando un messaggio chiaro all’Occidente circa la capacità e volontà militare russa di esercitare pressione sui membri della Nato.

Le forze Nato stanno rispondendo potenziando la difesa antimissilistica e aggiornando i sistemi di contrasto ai missili a corto e medio raggio, ma si tratta di una sfida complessa soprattutto in presenza di droni armati e missili a guida precisa come gli Iskander.

Questo schieramento militare sottolinea la crescente tensione geopolitica nella regione e la necessità di un monitoraggio costante e di strategie di difesa condivise per garantire la sicurezza delle capitali europee di fronte a potenziali minacce.



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