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Dopo 38 anni di carcere per un crimine mai commesso, un uomo riceve un risarcimento record dallo Stato americano



Un uomo di California, Maurice Hastings, ha ricevuto un risarcimento senza precedenti di 25 milioni di dollari, il più alto mai concesso nello Stato per un’ingiusta detenzione. Hastings, che ha trascorso quasi quattro decenni in carcere per un crimine che non ha commesso, ha finalmente ottenuto giustizia dopo un lungo calvario legale.



La vicenda risale al 1983, quando Roberta Wydermyer fu trovata morta a causa di violenza sessuale. Hastings fu accusato e condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, sulla base di prove che successivamente si sono rivelate errate. Secondo la denuncia presentata, le autorità dell’epoca avrebbero incastrato Hastings, portando a un errore giudiziario che ha avuto conseguenze devastanti per la sua vita.

La svolta nella sua storia è avvenuta nel 2021, quando l’Unità di Integrità delle Condanne ha accettato di eseguire test del DNA sulle prove biologiche raccolte durante l’autopsia della vittima. I risultati hanno escluso in modo categorico Hastings come autore del crimine. Questo sviluppo ha aperto la strada alla revisione del suo caso e ha portato a una nuova fase della sua vita.

Grazie agli esami genetici, gli investigatori sono riusciti a identificare il vero colpevole: Kenneth Packnett. Le forze dell’ordine avevano già arrestato Packnett nel 1983, solo tre settimane dopo l’omicidio, per un furto d’auto, trovandogli addosso oggetti appartenenti a Wydermyer. Tuttavia, nonostante le evidenze, non fu mai collegato al caso dell’omicidio. Packnett è deceduto nel 2020 mentre stava scontando una pena per altri reati, tra cui rapimento e violenza sessuale, simili a quelle che avevano caratterizzato l’omicidio del 1983.

Nel 2022, all’età di 69 anni, Hastings ha visto annullata la sua condanna. L’anno successivo, un tribunale della California lo ha dichiarato “fattualmente innocente”, un riconoscimento legale che rappresenta la massima affermazione della sua estraneità ai fatti. L’accordo transattivo, raggiunto ad agosto e reso pubblico recentemente, chiude un capitolo doloroso della sua vita e delle sue battaglie legali.

Attualmente, Hastings vive nel Sud della California e si dedica attivamente alla sua comunità religiosa. Commentando la sua esperienza, ha dichiarato: “Nessuna cifra potrà restituirmi gli anni perduti, ma rappresenta la fine di un lungo calvario”. Questa affermazione evidenzia non solo la sua gratitudine per il risarcimento, ma anche il peso emotivo che ha dovuto affrontare per quasi quattro decenni.

L’avvocato di Hastings, Nick Brustin, ha sottolineato l’importanza di questo caso come monito per le forze dell’ordine. Ha affermato: “I dipartimenti di polizia devono comprendere che errori di tale gravità comportano conseguenze economiche devastanti”. La causa civile ha coinvolto due agenti della polizia di Inglewood e un investigatore dell’ufficio del procuratore distrettuale di Los Angeles, accusati di aver costruito deliberatamente prove false contro Hastings.

Questo caso mette in luce non solo la fragilità del sistema giudiziario, ma anche la necessità di una maggiore responsabilità da parte delle autorità. Gli errori giudiziari possono avere conseguenze devastanti per gli individui coinvolti, e la storia di Hastings è un esempio lampante di come la giustizia possa essere distorta.



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