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Militari italiani in arrivo a Gaza: bonifica delle aree minate e supporto all’addestramento palestinese



Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rivelato in un’intervista a Avvenire che l’Italia è pronta a contribuire alla ricostruzione e stabilizzazione della Striscia di Gaza. Secondo le sue dichiarazioni, l’Italia potrebbe inviare unità del genio militare e carabinieri nella regione. Tuttavia, ulteriori dettagli sono attesi dai colloqui dei prossimi giorni e dalle risoluzioni delle Nazioni Unite, che potrebbero fornire il necessario supporto giuridico per il dispiegamento di soldati.



Nelle prossime ore, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si recherà in Israele e domani mattina incontrerà al parlamento israeliano le famiglie degli ostaggi di Hamas. Secondo quanto riportato dal quotidiano Haaretz, Hamas avrebbe già iniziato a spostare gli ostaggi verso i punti di raccolta in vista del rilascio, che potrebbe avvenire già nella notte o nelle prime ore di lunedì. Israele si aspetta che tutti i 20 ostaggi ancora in vita vengano consegnati alla Croce Rossa nelle prime ore di domani, per poi essere trasferiti in Israele e portati alla base militare di Re’im. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha annunciato che Piazza degli Ostaggi sarà aperta al pubblico a partire dalla mezzanotte, con la possibilità di trasmettere in diretta il rilascio dei rapiti.

Dopo la visita a Tel Aviv, Trump si dirigerà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per partecipare alla cerimonia di firma dell’accordo di attuazione del piano di pace tra Israele e Hamas, alla quale parteciperà anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo quanto riportato da Repubblica, Meloni offrirà alla Casa Bianca un supporto concreto per la Striscia di Gaza, sia in termini di governance che per la stabilizzazione e ricostruzione dell’area.

Per quanto riguarda il coinvolgimento italiano, una delle ipotesi emerse prevede l’impiego del genio militare dell’Esercito italiano per rimuovere mine terrestri e ordigni bellici a Gaza. Inoltre, si sta valutando l’invio di 200 carabinieri nella regione, che, come riportato da Repubblica, sarebbero destinati a svolgere compiti di addestramento e affiancamento. La prima missione potrebbe svolgersi a Gerico, in Cisgiordania, dove già sono presenti carabinieri. Tuttavia, la situazione attuale complica il dispiegamento, poiché Gerico è sotto il controllo israeliano e l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha un controllo limitato.

Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dal centro di formazione di Vicenza, dove i carabinieri potrebbero formare aspiranti agenti palestinesi. L’azione di affiancamento nella Striscia di Gaza è prevista solo in una fase successiva, poiché inizialmente nell’area saranno schierati esclusivamente militari di paesi arabi o islamici. Attualmente, è prematuro indicare una data per l’inizio dell’operazione di sminamento, soprattutto considerando che l’Italia ha recentemente frenato l’invio di esperti in Ucraina per la bonifica di terreni e mari.

Il governo italiano sta comunque considerando seriamente l’ipotesi di inviare carabinieri, come confermato dal ministro della Difesa Guido Crosetto. In un’intervista, Crosetto ha dichiarato: “Nel mondo un militare con la divisa e un’arma rappresenta prevaricazione e violenza, i nostri, non per formazione ma per nascita, si portano dietro una cultura di rispetto e integrazione.” Ha aggiunto che sia i palestinesi che gli israeliani richiedono la presenza dei carabinieri italiani, sottolineando l’importanza del loro intervento in contesti delicati.

Qualsiasi decisione riguardante l’invio dei carabinieri dovrà passare attraverso il Parlamento italiano. Organizzare una missione dell’Arma nella regione richiederà diversi mesi, e il decreto missioni è atteso per inizio 2026. Tuttavia, Meloni potrebbe decidere di coinvolgere le Camere già nelle prossime settimane, dopo la firma degli accordi in Egitto.

Tajani ha dichiarato: “Per il territorio di Gaza serve assolutamente una forza internazionale. Se ci saranno le condizioni potremmo contribuire anche con forze militari: ci sono i carabinieri già a Gerico e presto torneranno al valico di Rafah nell’ambito della missione Eubam.” Ha anche espresso ottimismo riguardo alla possibilità di trasformare la tregua attuale in una pace duratura, sottolineando che l’Italia è pronta a svolgere un ruolo significativo nella ricostruzione della Striscia di Gaza e nel consolidamento della situazione.

In merito all’assistenza umanitaria, Tajani ha annunciato che l’operazione italiana “Food for Gaza” sarà rafforzata, con la raccolta di derrate alimentari in collaborazione con Coldiretti, Confagricoltura e Confcooperative. Ha anche evidenziato l’importanza di affrontare le questioni sanitarie in collaborazione con istituzioni internazionali e ospedali italiani. La Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina sta lavorando per stabilire accordi tra il Bambino Gesù di Roma e gli ospedali di Amman e Krak in Giordania, oltre a considerare l’ospedale italiano al Cairo. L’obiettivo è fornire assistenza ai bambini malati e feriti di Gaza, coordinandosi con paesi amici e con l’Unione Europea per garantire un sostegno finanziario adeguato.



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