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Laura Boldrini, polemica sulla Nazionale: la sua richiesta divide prima della partita contro Israele a Udine



Alla vigilia della partita Italia-Israele, in programma a Udine e considerata decisiva per la qualificazione ai Mondiali del 2026, si accende anche il dibattito politico. Oltre alle manifestazioni previste nei pressi dello stadio, che hanno portato le forze dell’ordine a rafforzare le misure di sicurezza, arrivano prese di posizione da parte di esponenti politici, in particolare del centrosinistra.



Tra le voci critiche, quella dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini, che ha dichiarato:
“Così come accaduto in passato con la Russia e altri Paesi, Israele avrebbe dovuto essere sospeso da tutte le competizioni sportive internazionali, alla luce delle gravi violazioni delle regole sportive, della Carta Olimpica e degli statuti di Fifa e Uefa, su cui regna un silenzio assordante. Continueremo a denunciare l’inazione delle organizzazioni sportive, come già fatto dalla società civile spagnola durante la Vuelta, dalla manifestazione di Oslo domenica scorsa e da quella di oggi a Udine. Lo sport dovrebbe diventare uno strumento per trasformare la tregua in un percorso verso pace, giustizia e rispetto. La verità non si può nascondere né dimenticare. Di certo, non sarà una partita di calcio a riuscirci”.

Sulla stessa linea il deputato del Partito Democratico Mauro Berruto, che ha aggiunto:
“Non si possono ignorare le responsabilità del governo Netanyahu a Gaza, né le vittime innocenti, in particolare i bambini palestinesi. Per questo, ribadisco la mia posizione: la partita di stasera non avrebbe dovuto essere disputata. Israele avrebbe dovuto essere sospeso dalle competizioni sportive internazionali. Le organizzazioni sportive, scegliendo di non intervenire, dimostrano una grave mancanza di coraggio, come già evidenziato in altre recenti manifestazioni pubbliche in Europa”.



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