Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha lanciato un appello agli italiani per boicottare le partite di calcio in concomitanza con lo sciopero generale proclamato dal sindacato per il 25 ottobre. Questa iniziativa mira a sostenere le richieste della Cgil, che includono una patrimoniale e un contrasto alle politiche del governo guidato da Giorgia Meloni. Tuttavia, la scelta della data ha sollevato preoccupazioni, poiché nel weekend in questione sono programmate alcune delle partite più attese della Serie A.
Dopo aver realizzato che il giorno dello sciopero coincide con incontri di grande rilevanza come Napoli-Inter, Udinese-Lecce e Cremonese-Atalanta, il sindacato ha deciso di intraprendere una “guerra” contro il calcio. La situazione si complica ulteriormente con la programmazione della partita tra Italia e Israele, valida per le qualificazioni ai mondiali 2026, prevista per il 14 ottobre a Udine. In vista di ciò, la Cgil ha invitato i cittadini a non assistere a queste manifestazioni sportive e a unirsi invece alle proteste in piazza.
La comunicazione del sindacato sui social media è chiara: “Il 25 ottobre non andare allo stadio. Il 25 ottobre scendi in piazza. Io ci sarò. E tu?”. Il post, accompagnato da un’immagine, esprime l’intento di mobilitarsi in Piazza San Giovanni a Roma per chiedere aumenti salariali e pensionistici, una riforma fiscale reale, investimenti in sanità e istruzione, e per esprimere un netto rifiuto al riarmo e alla precarietà. La campagna di mobilitazione è stata accolta con entusiasmo da alcuni, ma ha anche suscitato reazioni negative da parte di diversi utenti online.
Sotto il post pubblicato su Instagram, si sono susseguiti commenti critici nei confronti dell’iniziativa della Cgil. Alcuni utenti hanno espresso indignazione, chiedendo perché il sindacato non si stesse mobilitando per i lavoratori di Stellantis, accusando la Cgil di essere diventata “i sindacalisti di voi stessi”. Altri commenti lamentano un ritardo nell’attivismo del sindacato, con frasi come “Avete rotto!!! Solo adesso vi degnate di scioperare per il lavoro?” e “Strappate la tessera della Cgil!”.
Le critiche si sono ampliate, con alcuni utenti che hanno sottolineato come le azioni della Cgil sembrino concentrarsi solo su governi di centrodestra, lasciando in ombra le problematiche sollevate da amministrazioni di diverso orientamento politico. Un commento ironico ha citato la storica questione della scala mobile, mentre altri hanno deriso la situazione, evidenziando la mancanza di efficacia dell’iniziativa sindacale.
La scelta di boicottare gli eventi sportivi ha suscitato un acceso dibattito tra i sostenitori e i detrattori della Cgil. Mentre alcuni vedono questa mossa come un modo per dare visibilità alle problematiche lavorative e sociali, altri la considerano un’azione controproducente che potrebbe alienare i lavoratori e i tifosi. La concomitanza delle partite di calcio con lo sciopero generale rappresenta una sfida significativa per il sindacato, che dovrà affrontare la questione della partecipazione dei cittadini a un evento sportivo rispetto all’impegno per i diritti dei lavoratori.
In questo contesto, Maurizio Landini e la Cgil si trovano a dover gestire una situazione complessa, cercando di mantenere alta l’attenzione sulle loro richieste mentre affrontano le critiche e le reazioni del pubblico. La tensione tra sport e attivismo sociale è palpabile, e il risultato di questa iniziativa potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del sindacato e sulle sue relazioni con i lavoratori e la società civile.



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