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Chi è Gianluca Soncin, l’uomo che ha confessato di aver ucciso la compagna Pamela Genini con 24 coltellate a Milano



Gianluca Soncin, il presunto assassino di Pamela Genini, è al centro di un tragico femminicidio avvenuto a Milano. La vittima, di 29 anni, è stata brutalmente uccisa nel suo appartamento di Via Iglesias, dove Soncin, 52 anni e originario di Biella, le ha inflitto 24 coltellate. Alcune di queste sarebbero state sferrate mentre la polizia cercava di entrare nell’abitazione, allertata dai vicini che avevano sentito le urla della donna.



I residenti del quartiere descrivono Soncin come una persona riservata e schiva, ma Pamela aveva confidato al suo ex fidanzato che l’uomo era violento. La giovane donna stava cercando di liberarsi da una relazione tossica e aveva manifestato l’intenzione di lasciarlo. Tuttavia, Soncin non accettava l’idea di una rottura e le minacce nei confronti di Pamela si erano intensificate negli ultimi tempi.

Soncin è un imprenditore attivo nel settore automobilistico, ma ha un passato criminale. Nel 2010 era stato arrestato per un caso di truffa legato all’importazione illegale di auto di lusso dalla Germania, per un valore complessivo di 30 milioni di euro. I problemi tra lui e Pamela erano noti, e la donna aveva deciso di interrompere una vacanza dopo una furiosa lite, temendo per la sicurezza della sua cagnolina Bianca, alla quale era molto affezionata. Soncin aveva minacciato di uccidere l’animale, costringendo Pamela a tornare a Milano in anticipo.

La mattina dell’omicidio, Soncin si sarebbe procurato una copia delle chiavi dell’appartamento di Pamela. Armato di coltello, è entrato nell’abitazione e l’ha aggredita, colpendola ripetutamente. Le ultime coltellate sarebbero state inferta mentre gli agenti della polizia stavano cercando di entrare per soccorrere la donna. Dopo aver commesso l’omicidio, Soncin ha tentato di togliersi la vita ed è attualmente ricoverato in ospedale in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita.

Durante l’interrogatorio notturno, Soncin ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. La procura ha avviato un procedimento nei suoi confronti, formulando accuse di omicidio volontario aggravato da futili motivi, crudeltà e premeditazione, oltre a atti persecutori. Questo caso di femminicidio ha suscitato indignazione e preoccupazione nella comunità, evidenziando nuovamente la drammatica questione della violenza di genere.

L’omicidio di Pamela Genini ha colpito profondamente i residenti di Milano, che si chiedono come sia potuto accadere un simile atto di violenza in una città che dovrebbe essere sicura. La sua morte rappresenta un altro triste capitolo nella lotta contro il femminicidio in Italia, un fenomeno che continua a mietere vittime e a generare allerta sociale.

La comunità è in lutto per la giovane vita spezzata e si stanno organizzando manifestazioni per chiedere giustizia e maggiore protezione per le donne. Le associazioni che si occupano di diritti delle donne e di prevenzione della violenza di genere stanno mobilitando le proprie forze per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di interventi più efficaci da parte delle istituzioni.

In questo contesto, è fondamentale che le autorità competenti esaminino con attenzione i segnali di allerta e le denunce di violenza domestica, affinché tragedie come quella di Pamela Genini possano essere evitate in futuro. La società civile è chiamata a unirsi nella lotta contro la violenza di genere, affinché ogni donna possa vivere in sicurezza e dignità.



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