Mentre il conflitto in Medio Oriente continua a cercare una soluzione, Marco Minniti, ex ministro dell’Interno e attuale presidente della Fondazione Med-Or, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per discutere le questioni più rilevanti della geopolitica attuale. Minniti ha affrontato vari temi, dalla recente tregua tra Israele e Hamas al potenziale contributo dell’Italia nella ricostruzione di Gaza, in relazione al Piano Mattei.
Minniti ha smentito le voci che lo indicavano come rappresentante italiano nel board di transizione per Gaza, affermando: “Non mi risulta. Non so assolutamente niente. I nomi non sono importanti, lo è il ruolo dell’Italia.” Sottolineando l’importanza del posizionamento strategico dell’Italia, ha affermato che il nostro Paese ha l’opportunità di diventare un leader per l’Europa, che attualmente risulta in ritardo rispetto a Stati Uniti e potenze arabe.
Riguardo all’accordo di tregua in 20 punti tra Israele e Hamas, Minniti ha descritto la situazione come “un’opportunità storica”. Ha evidenziato tre risultati fondamentali: il cessate il fuoco dopo 70mila morti a Gaza, il rilascio di ostaggi e la ripresa degli aiuti umanitari, in un contesto in cui “la fame era stata usata come arma di guerra”. Tuttavia, ha messo in guardia: “La seconda fase è delicata, può esserci una rottura in ogni momento. Bisogna accelerare”.
Minniti ha anche discusso il ruolo dell’Italia nella ricostruzione della regione, evidenziando l’importanza di un approccio strategico e coordinato. Secondo lui, il contributo italiano non dovrebbe limitarsi a un semplice aiuto umanitario, ma dovrebbe includere un piano di sviluppo a lungo termine che favorisca la stabilità e la crescita economica della zona. Ha sottolineato che l’Italia deve farsi carico di una leadership attiva, collaborando con gli altri Paesi europei e con i partner arabi per affrontare le sfide poste dalla crisi.
Inoltre, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore coesione tra i Paesi europei, affinché possano agire in modo unito e coerente nella gestione della situazione in Medio Oriente. Minniti ha affermato che l’Europa deve svolgere un ruolo proattivo, non solo per garantire la pace nella regione, ma anche per affrontare le conseguenze economiche e sociali del conflitto.
Minniti ha anche parlato della necessità di un impegno internazionale per garantire la sicurezza e il benessere della popolazione di Gaza. Ha evidenziato che la comunità internazionale deve lavorare insieme per creare un ambiente favorevole alla pace, evitando ulteriori escalation di violenza. “La comunità internazionale deve essere unita”, ha detto, “perché solo così possiamo sperare di costruire un futuro migliore per tutti”.
Infine, ha concluso la sua intervista ricordando che il percorso verso la pace è lungo e complesso, ma non impossibile. Ha esortato i leader mondiali a mantenere viva la speranza di un futuro pacifico, sottolineando che ogni azione intrapresa oggi può avere un impatto significativo sul domani.



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