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Carabinieri uccisi, bufera su Ilaria Salis dopo le sue dichiarazioni: “Coscienza sporca”



La recente tragedia avvenuta a Castel d’Azzano, nel Veronese, ha suscitato un acceso dibattito, in particolare a seguito delle dichiarazioni di Ilaria Salis, europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra. Martedì scorso, tre fratelli Ramponi, agricoltori in difficoltà economiche, hanno provocato un incendio devastante nel loro casale mentre erano in corso perquisizioni da parte delle forze dell’ordine. L’episodio ha avuto esiti tragici, con la morte di tre carabinieri e il ferimento di altri 25 tra poliziotti e carabinieri.



L’evento ha scosso profondamente la comunità locale e l’intera nazione. Per molti residenti, la situazione era stata quasi “annunciata”, considerando le minacce precedenti dei Ramponi. Nonostante la gravità della situazione, Ilaria Salis ha scelto di focalizzarsi su un aspetto che molti hanno ritenuto secondario, ossia le difficoltà abitative dei fratelli. Sebbene le autorità avessero già predisposto una soluzione alternativa per loro, l’europarlamentare ha affermato: “All’origine di questi gesti disperati e terribili, c’è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale che genera sofferenza e disagio nelle fasce più povere della popolazione. E se la politica non si deciderà a dare risposte, sarà da considerare corresponsabile – insieme a quel capitalismo che ha trasformato il diritto alla casa in un bene speculativo – di ciò che di orribile accade. Avere un tetto sulla testa non può essere considerato un privilegio”.

Questa posizione ha sollevato un’ondata di indignazione sui social media, con molti utenti che hanno criticato la Salis per aver distorto il focus della discussione. A distanza di qualche ora, l’eurodeputata ha risposto alle polemiche, affermando: “Come spesso accade, è in corso una campagna d’odio promossa dai soliti giornali — se così vogliamo definirli — e rilanciata dalle forze politiche di destra di questo povero Paese, che meriterebbe ben altro dibattito. Mi vengono attribuite — con tanto di virgolettati — frasi mai dette e concetti mai espressi. Il contenuto di un mio post è stato strumentalizzato in modo indecente e usato per incitare centinaia di utenti, molti dei quali profili fake e a libro paga, a invadere i miei social vomitando odio e stupidità. Questa, a quanto pare, è la loro idea di free speech…”.

Nonostante le polemiche, Salis ha ribadito la sua posizione, affermando: “Ribadisco quanto ho detto: quella di Castel d’Azzano è un dramma, una tragedia. E sì, la morte di tre persone mi addolora, ed esprimo la mia vicinanza umana alle famiglie delle vittime. Non sarebbe dovuto accadere. Ma ribadisco anche che la politica deve assumersi la propria corresponsabilità e affrontare le cause profonde del disagio. Se vi offendete, o sentite il bisogno di attaccare chi lo dice, è perché in fondo avete la coscienza sporca: per voi, chi si trova in difficoltà economiche, chi prova a sopravvivere ai margini di questa società ingiusta, chi è povero, NON MERITA UNA CASA. Perché, per voi, gli interessi economici e la proprietà privata vengono prima dei bisogni delle persone. Ma non avete il coraggio di ammetterlo”.

La risposta di Ilaria Salis ha continuato a sollevare discussioni, con molti che hanno messo in evidenza come la sua interpretazione del dramma di Castel d’Azzano possa apparire distante dalla realtà dei fatti. La morte dei tre carabinieri, avvenuta mentre svolgevano il loro dovere, è stata messa in secondo piano rispetto alle sue argomentazioni sul diritto alla casa e sulle ingiustizie sociali.

La tragedia ha messo in luce non solo le difficoltà economiche vissute da alcune famiglie, ma anche la necessità di un dibattito più profondo e sensibile riguardo alla sicurezza e al rispetto delle forze dell’ordine. Le affermazioni di Salis hanno dimostrato come la questione del diritto alla casa e delle condizioni di vita possa essere complessa e polarizzante, specialmente in un contesto di crisi economica.



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