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Colpita da una statuina ai Quartieri Spagnoli, morte di Chiara Jaconis: i genitori del piccolo responsabile indagati



La tragica morte di Chiara Jaconis, una turista di 30 anni originaria di Padova, ha portato all’indagine dei genitori di un ragazzo di 13 anni, sospettati di essere responsabili della fatalità avvenuta il 15 settembre 2024. Chiara è deceduta dopo essere stata colpita alla testa da una statuina che era caduta dall’alto mentre passeggiava nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Gli agenti della Squadra Mobile hanno notificato alla coppia, di 65 e 54 anni, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. I coniugi, assistiti dall’avvocato penalista Carlo Bianco, hanno sempre negato ogni coinvolgimento nella tragedia e potrebbero ora trovarsi a dover affrontare un processo.



Questa è la seconda inchiesta riguardante la morte di Chiara Jaconis. La prima, condotta dalla Procura minorile di Napoli, era stata chiusa lo scorso maggio con una richiesta di archiviazione. Secondo le ricostruzioni, il ragazzo di 13 anni, che viveva al terzo piano di un palazzo e presenta problematiche comportamentali, sarebbe stato colui che ha lanciato l’oggetto fatale. A causa della sua giovane età, il minore non è imputabile, essendo al di sotto dei 14 anni. Tuttavia, la Procura della Repubblica di Napoli ha avviato una seconda inchiesta contro i genitori del ragazzo, accusandoli di cooperazione in omicidio colposo.

L’avvocato Carlo Bianco, legale dei genitori indagati, ha commentato la situazione affermando: “È una tragedia che ha colpito due famiglie perbene – quella della povera Chiara e quella dei due professionisti che hanno sempre avuto un atteggiamento di grande cura e tutela nei confronti del loro figlio piccolo, purtroppo affetto dalla nascita da disturbi di salute”.

Il giorno della tragedia, Chiara e il suo fidanzato stavano passeggiando in via Santa Teresa degli Spagnoli, godendosi l’ultimo giorno del loro soggiorno a Napoli, un viaggio regalo per il compleanno di Chiara. Durante la passeggiata, due statuine di effigi dell’Antico Egitto, raffiguranti il faraone Akhenaton e la regina Nefertiti, sono precipitate dall’alto. La statuina del faraone pesava circa 2,2 kg, mentre quella della regina pesava 4,6 kg. Una delle statuine ha colpito Chiara alla testa, provocandole ferite gravissime; la giovane è morta due giorni dopo essere stata ricoverata in ospedale.

Le indagini della Procura ora si concentrano sulla responsabilità dei genitori del minore. Si cerca di stabilire se ci sia stata una condotta omissiva da parte loro. Domande cruciali riguardano il livello di controllo esercitato sui loro figli e se siano state adottate misure preventive, considerato che in passato si erano verificati episodi simili di lancio di oggetti. Gli investigatori hanno trovato chiavistelli alle finestre della casa, e si interrogano se tali misure fossero adeguate.

I genitori del ragazzo avranno a disposizione 20 giorni per presentare memorie difensive o richiedere un ulteriore interrogatorio, prima che la Procura possa avanzare una richiesta di giudizio. La situazione ha generato un profondo dolore nelle famiglie coinvolte e ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla responsabilità genitoriale in situazioni di questo tipo.



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