La guerra in Ucraina continua a essere una fonte di grande preoccupazione per la popolazione italiana, come evidenziato da un recente sondaggio condotto da Dynata e pubblicato in esclusiva dal nostro giornale. Con l’avvicinarsi del quarto anno di conflitto, quasi il 90% degli intervistati esprime preoccupazione per la situazione, riconoscendo le ripercussioni economiche dirette del conflitto. Gli italiani hanno una chiara percezione delle origini della guerra: il 72% considera la Russia una minaccia per la sovranità europea, un dato che si discosta dalla media europea, che si attesta al 79%. Inoltre, il 39% degli intervistati ritiene che, senza il supporto di Europa e Stati Uniti, la Russia avrebbe già conquistato l’Ucraina e, successivamente, avrebbe potuto minacciare altri paesi europei.
La fiducia nei confronti di Vladimir Putin è scarsa. Infatti, il 52% degli italiani non crede che il presidente russo rispetterebbe un eventuale cessate il fuoco. Questo scetticismo è particolarmente accentuato tra i giovani: il 60% delle persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni esprime dubbi sui piani di pace che potrebbero provenire dal Cremlino.
L’analisi della situazione internazionale, pur essendo chiara fino a questo punto, diventa più complessa quando si considerano le possibili strategie per proseguire il conflitto e le modalità di uscita da esso. Il sostegno finanziario all’Ucraina è ampio: il 59% degli intervistati afferma che l’Italia dovrebbe continuare a fornire aiuti economici a Kyiv. Questo dato si allinea con le opinioni espresse dai cittadini tedeschi e francesi. In Germania, il sondaggio è già stato reso pubblico una settimana fa, mentre in Francia è attualmente in fase di svolgimento. Inoltre, il 42% degli italiani è convinto che il proprio paese stia svolgendo un ruolo attivo e utile per il popolo ucraino.
La necessità di continuare a sostenere il governo di Kyiv è condivisa dal 78% degli intervistati, i quali ritengono che l’Ucraina debba ricevere solide garanzie prima di considerare un cessate il fuoco. Tuttavia, questo consenso si riduce quando si discute della fornitura di equipaggiamento militare e dell’invio di truppe della NATO al fronte. Solo il 16% si dichiara favorevole alla prima opzione, mentre il 18% sostiene la seconda.
Per quanto riguarda l’accoglienza dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella NATO, il supporto è più contenuto: il 42% degli italiani approva l’idea di un ingresso nell’Ue, mentre solo il 33% è favorevole all’adesione alla NATO. Questi dati, sebbene non eccellenti, meritano attenzione. Sembra che ci sia una certa simpatia verso il popolo ucraino, ma non sufficiente per accoglierlo completamente nella nostra “grande famiglia”. Il sostegno a Kyiv è particolarmente forte tra gli elettori dei due principali partiti nazionali: il 78% degli elettori del Partito Democratico e il 63% di quelli di Fratelli d’Italia esprimono supporto. Le percentuali scendono tra i pentastellati (54%) e i leghisti (50%), suggerendo un consenso non uniforme che potrebbe ostacolare iniziative più concrete in favore della causa ucraina.
Infine, un aspetto interessante riguarda l’informazione. La politica estera è un tema che richiede attenzione e capacità di discernimento tra notizie veritiere e fake news. Gli italiani dimostrano di avere fiducia nei media, con il 48% che afferma di seguire da vicino le notizie relative al conflitto. Questa percentuale supera di 19 punti la media europea, indicando una maggiore consapevolezza riguardo alla guerra rispetto a paesi come Francia, Germania e Regno Unito. Inoltre, il 79% degli intervistati si dice aggiornato sulle discussioni riguardanti le garanzie di sicurezza, e il 93% afferma di aver letto della violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni russi. Sebbene l’indagine non specifichi le fonti consultate dagli italiani, i risultati confermano che il paese è un partner affidabile per Kyiv, posizionandosi come un fronte avanzato nella guerra cognitiva condotta dal Cremlino.



Add comment