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La giovane svedese torna in campo: “Scendo in piazza con voi” per la protesta contro Meloni



L’attivista svedese Greta Thunberg ha comunicato la sua partecipazione agli scioperi generali previsti per il 28 e 29 novembre a Genova e Roma attraverso un videomessaggio indirizzato ai delegati riuniti in assemblea nella capitale. Nel suo intervento, Thunberg ha sottolineato l’importanza di alzare la voce contro il genocidio in Palestina, esortando tutti a contribuire a fermare la complicità con tale violenza. “Durante il genocidio in Palestina è cruciale che tutti alziamo la voce, ci solleviamo e mettiamo fine alla nostra complicità”, ha dichiarato l’attivista, aggiungendo che è un onore poter parlare con i delegati e riconoscere il loro impegno in questa lotta. “Sono davvero onorata di poter dire che parteciperò il 28 e 29 novembre a Genova e Roma agli scioperi generali. Viva Palestina”.



Il collettivo autonomo dei lavoratori portuali di Genova, noto come Calp, ha accolto con entusiasmo l’annuncio di Thunberg, affermando sui social: “Saremo felici di manifestare al suo fianco. Per interrompere la filiera di morte dei nostri paesi, che arriva fino alla complicità nel genocidio dei palestinesi, ci vediamo il 28 e 29 novembre. Torniamo a bloccare tutto”. Questo legame tra Thunberg e i lavoratori portuali si rafforza attraverso la Global Sumud Flotilla, un’iniziativa che ha visto l’attivista svedese imbarcarsi da Barcellona e successivamente arrestata dalle autorità israeliane insieme ad altri membri della spedizione nella notte tra il 3 e il 4 ottobre. Tra i partecipanti c’era anche José Nivoi, rappresentante del Calp, noto per il suo attivismo contro il traffico di armi nel porto di Genova.

Le manifestazioni del 28 novembre si svolgeranno in diverse città italiane, culminando il giorno successivo con un grande evento a Roma. Il sindacato Usb ha chiarito che al centro dello sciopero ci sarà la questione salariale, criticando i recenti contratti nazionali che non hanno garantito il potere d’acquisto delle retribuzioni. “Tutti i contratti nazionali devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza e in paga base”, ha dichiarato il sindacato, sottolineando che questa cifra rappresenta un requisito fondamentale per garantire una retribuzione dignitosa e recuperare le perdite salariali accumulate negli ultimi tre decenni.

Inoltre, Usb ha esortato a un cambiamento nelle priorità di spesa pubblica, affermando: “Invece di comprare e costruire nuove armi, è ora di tornare a costruire case popolari e di affrontare l’emergenza della sanità pubblica, investendo in personale e strutture sanitarie”. Con l’intento di opporsi alla finanziaria di guerra e alle politiche del governo di Giorgia Meloni, Usb ha lanciato un piano di mobilitazione per tutto il mese di novembre, invitando a riprendere la pratica del “Blocchiamo tutto”, già utilizzata in difesa del popolo palestinese e per sostenere la Global Sumud Flotilla.

La partecipazione di Greta Thunberg agli scioperi rappresenta un momento significativo di solidarietà tra le lotte per i diritti umani e le questioni sociali. La sua figura, già nota per le battaglie ambientaliste, si unisce ora a quella dei lavoratori e dei sostenitori della causa palestinese, creando un ponte tra le diverse forme di attivismo. Le manifestazioni di fine novembre si preannunciano come un’importante occasione per richiamare l’attenzione su temi cruciali come la giustizia sociale e la pace, mentre la comunità internazionale osserva con interesse gli sviluppi di queste mobilitazioni.

Con la crescente tensione geopolitica e le crisi sociali in corso, la partecipazione di figure di spicco come Thunberg potrebbe contribuire a dare ulteriore visibilità e risonanza alle istanze di giustizia e solidarietà, spingendo un numero sempre maggiore di persone a unirsi alla causa. La mobilitazione del 28 e 29 novembre non rappresenta solo un momento di protesta, ma anche un’opportunità per riflettere sulle interconnessioni tra le varie lotte per i diritti e per il futuro del pianeta.



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