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Jannik Sinner lo ribadisce ancora: “Felice di essere nato in Italia, non in Austria”



L’atleta italiano Jannik Sinner, nato il 16 agosto 2001 a San Candido in Alto Adige, si è trovato di recente al centro di un dibattito sull’identità nazionale. Pur crescendo in una regione dove il tedesco è lingua diffusa e pur parlando anche quella lingua, ha ribadito con forza la sua appartenenza all’Italia.



In un’intervista rilasciata a Sky, Sinner ha affermato: «Sono orgoglioso di essere italiano, sono molto felice di essere nato in Italia e non in Austria o da un’altra parte». Con queste parole ha voluto precisare che la sua italianità non è in discussione, pur riconoscendo la complessità culturale della zona in cui è cresciuto.

Nella stessa occasione ha spiegato che la domanda “Se fossi nato 50 chilometri più in giù avresti meno critiche sull’essere o non essere italiano?” è una questione alla quale non sa dare risposta perché è “come dire ‘perché oggi c’è il sole, non poteva piovere’”. Concludendo che l’Italia, secondo lui, “si merita molto più di quello che sto facendo io”, citando le molteplici realtà italiane, dalle strutture agli allenatori, dalle pluralità territoriali alla forza delle differenze.

Sinner ha quindi lanciato un messaggio agli italiani: “Dobbiamo unirci, stare insieme e darci forza per avere più trofei, più orgoglio possibile, perché l’Italia lo merita”.

La vicenda mostra come Sinner, pur provenendo da un contesto linguistico‑culturale misto (regione bilingue dell’Alto Adige), abbia scelto di affermare con chiarezza la sua identità italiana e di farne anche un tratto della propria missione sportiva: non solo vincere, ma rappresentare un Paese, nei fatti e nelle parole.



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