L’attrice e regista Monica Guerritore ha espresso forti critiche nei confronti della premier Giorgia Meloni durante la sua partecipazione al programma Otto e mezzo, condotto da Lilli Gruber. Guerritore, attualmente nelle sale con il suo spettacolo “Anna”, dedicato alla vita di Anna Magnani, ha colto l’occasione per discutere l’atteggiamento della presidente del Consiglio riguardo alle recenti manifestazioni sindacali.
Nel suo intervento, Guerritore ha sottolineato come Meloni stia minimizzando le legittime richieste dei lavoratori, utilizzando l’ironia come strumento per sminuire le proteste. “Mi sembra un alzare le mani, un cavarsela con una battuta, che quindi deride e depotenzia l’urgenza, la richiesta di un popolo e dei lavoratori”, ha affermato l’attrice. Secondo Guerritore, non ci sarebbero manifestazioni se non ci fosse una reale pressione da parte dei lavoratori, che cercano aiuto attraverso il sindacato.
Il riferimento diretto alle recenti dichiarazioni della premier è stato chiaro. Meloni ha liquidato lo sciopero con una battuta, attaccando la CGIL piuttosto che i lavoratori stessi: “Chissà come mai, proprio di venerdì”, ha scritto sui suoi profili social. Guerritore ha interpretato questa risposta come una mancanza di rispetto, affermando: “È strano che lei risponda in modo così ironico, tanto da dire ‘è na cazzata’, è strano”. La sua lettura del sarcasmo della premier è stata chiara: si tratta di una liquidazione sprezzante delle preoccupazioni dei lavoratori.
Non è la prima volta che Monica Guerritore critica le posizioni di Giorgia Meloni. In passato, l’attrice ha già utilizzato l’espressione “è ‘na cazzata” per riassumere la posizione della premier. Nel 2024, Guerritore aveva contestato la definizione di “radical chic” utilizzata da Meloni, affermando: “Quella dei radical chic è una cazzata che dicono così. A me non lo puoi dire radical chic. Il Paese devi armonizzarlo, non metterlo contro”. Questo scontro verbale non è nuovo, poiché nel 2018 ci fu un confronto diretto tra le due, sempre durante Otto e mezzo, in merito alla gestione dell’immigrazione e delle politiche migratorie.
Le critiche di Guerritore si inseriscono in un contesto più ampio di tensioni politiche e sociali in Italia. Le manifestazioni sindacali sono spesso il risultato di frustrazioni accumulate da parte dei lavoratori, che si sentono trascurati dalle istituzioni. La risposta della premier, ritenuta superficiale da molti, ha sollevato interrogativi sulla sua capacità di ascoltare e rispondere alle esigenze di chi rappresenta.
La posizione di Meloni è stata difesa da alcuni, che vedono nell’ironia un modo per alleggerire il clima teso delle manifestazioni. Tuttavia, per Guerritore, questo approccio non fa altro che allontanare la politica dai reali problemi della gente. “Lei è molto in sintonia con il popolo e con lo stesso popolo che in qualche modo sta chiedendo aiuto al Sindacato e che scende in piazza”, ha dichiarato, sottolineando che la vera connessione con i cittadini richiede più di una battuta.
Il dibattito tra Guerritore e Meloni riflette una divisione più ampia nella società italiana, dove le differenze ideologiche e le aspettative dei cittadini si scontrano con le risposte politiche. Mentre l’attrice chiede un dialogo più serio e rispettoso, la premier sembra optare per una comunicazione più leggera, che potrebbe non rispondere adeguatamente alle urgenze del momento.



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