Una donna di 47 anni, autista di un autobus del trasporto pubblico, ha raccontato la sua drammatica esperienza dopo essere stata aggredita giovedì mattina, 6 novembre, da due minorenni di origine straniera, naturalizzati italiani. I due ragazzi sono già noti alle forze dell’ordine per un episodio di accoltellamento avvenuto qualche mese fa a Santa Maria del Giudice. L’aggressione è avvenuta intorno alle 7 del mattino, quando i due sono saliti a bordo di un bus di Autolinee Toscane con delle bottiglie di vino aperte in mano, pretendendo di viaggiare nonostante le regole del servizio di trasporto.
La conducente ha spiegato che, alla richiesta di scendere dal bus, i due giovani hanno reagito in modo violento, scatenando insulti e aggressività. Solo grazie all’intervento della polizia, allertata dalla stessa autista, è stato possibile porre fine all’aggressione. Secondo quanto riportato dalla Questura, uno dei ragazzi è stato affidato alla madre, mentre l’altro sarà collocato in una comunità. Entrambi dovranno rispondere di diverse accuse, tra cui violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, lesioni e interruzione di pubblico servizio.
Nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano La Nazione, la donna ha descritto la situazione di panico in cui si è trovata. Ha dichiarato che sul bus non c’era nessun altro passeggero al momento dell’aggressione. “Mi sono limitata a dire che non avrebbero potuto salire con delle bottiglie di alcolici aperti e ‘in un attimo’ i due minorenni ‘sono diventati due furie e sono precipitata all’inferno’,” ha raccontato. La situazione è rapidamente degenerata, con i ragazzi che hanno iniziato a lanciarsi contro il bus, colpendolo con le bottiglie e cercando di aprire la porta d’ingresso.
Approfittando di un momento in cui gli aggressori si sono allontanati, la conducente è riuscita a chiudere le porte del mezzo, ma i due non si sono dati per vinti. Hanno continuato a colpire il bus con sassate, tentando di forzare l’ingresso. Quando finalmente sono riusciti a entrare, la conducente ha vissuto un momento di terrore, temendo per la propria vita. Ha immediatamente chiamato la polizia e ha iniziato a suonare il clacson nel tentativo di attirare l’attenzione.
Fortunatamente, la cabina blindata che protegge gli autisti ha impedito il peggio. Nonostante ciò, gli aggressori sono riusciti a infilare le mani nella cabina e a afferrarla per i capelli, con l’intento di tirarla fuori. La donna ha descritto la sua esperienza come traumatica e ha rivelato di essere finita in ospedale con una prognosi di 10 giorni. Attualmente, è ancora sotto shock a causa dell’accaduto.
Questo episodio evidenzia non solo la violenza che può manifestarsi in situazioni quotidiane, ma anche le difficoltà che affrontano coloro che lavorano nel settore dei trasporti pubblici. La sicurezza degli autisti è una questione sempre più rilevante, soprattutto considerando che simili aggressioni possono verificarsi in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Le autorità sono ora al lavoro per garantire che tali episodi non si ripetano, esaminando le misure di sicurezza esistenti e valutando possibili miglioramenti.



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