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Lacrime e dolore ai funerali di Stefania Palmieri e della figlia che non ha potuto nascere



Ieri mattina si sono svolti i funerali di Stefania Palmieri, una giovane donna di 36 anni, tragicamente scomparsa insieme alla figlia che portava in grembo, a causa di un incidente sull’A22 del Brennero. L’incidente è avvenuto tra i caselli di Mantova Nord e Nogarole Rocca, mentre Stefania si dirigeva verso Peschiera del Garda per incontrare alcune amiche. La perdita ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari e della comunità.



La cerimonia funebre si è tenuta nella chiesa di San Lazzaro a Modena, dove oltre quattrocento persone hanno partecipato per rendere omaggio a Stefania. Familiari, amici e colleghi si sono uniti per sostenere i genitori, il compagno Lorenzo e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere questa donna solare e piena di vita. All’esterno della chiesa, numerose fotografie di Stefania la ritraevano sorridente in vari momenti della sua vita, dai viaggi alle escursioni in montagna, circondata da affetto.

Durante la cerimonia, i canti e le parole di conforto hanno accompagnato il ricordo di Stefania. Un momento particolarmente toccante si è verificato quando il padre, Beniamino Palmieri, ha pronunciato una frase che ha colpito profondamente i presenti: “Hai voluto cercare di raggiungere la luce e il sole, ma avevi le ali di cera. Ora è lì che possiamo vederti, nella luce, ma le nostre lacrime bruciano molto di più di quella cera che si è sciolta”. Questa metafora poetica ha riassunto il dolore e la bellezza della vita di Stefania, che amava intensamente e viveva con passione.

Le amiche di Stefania hanno ricordato la sua personalità vivace e la sua capacità di trasmettere fiducia a chi le stava intorno. “Non si vive una vita a metà”, era uno dei suoi motti, un principio che ha guidato la sua esistenza e che le persone a lei vicine continuano a celebrare. La cerimonia è stata un tributo alla sua vita e alla gioia che ha portato a chi l’ha conosciuta.

Al termine della funzione, il feretro bianco è stato accompagnato da un corteo silenzioso fino al cimitero di Santa Maddalena di Porto Mantovano, dove Stefania e la sua bambina riposano ora insieme nella tomba di famiglia. Circa cinquanta persone hanno partecipato all’ultimo saluto, e un gesto simbolico ha segnato il momento: palloncini bianchi sono stati liberati nel cielo, rappresentando un amore eterno che trascende la vita.

La madre di Stefania, Anna, ha tenuto accanto a sé un piccolo orsacchiotto appartenuto alla figlia, esprimendo il desiderio che Stefania fosse sepolta nel Mantovano, una terra a cui la famiglia è profondamente legata. “Mantova e Porto Mantovano sono nel mio cuore”, ha raccontato, sottolineando l’importanza di avere la figlia vicino alle proprie radici.

Sulla lapide di famiglia, sono state collocate una foto temporanea di Stefania e un angioletto per la piccola Aurora. Attorno, tredici tombe di bambini creano un contesto che sembra voler abbracciare madre e figlia in un silenzioso affetto. La presenza di rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il vicesindaco di Porto Mantovano, ha testimoniato il sostegno della comunità in questo momento di lutto.

All’ingresso del cimitero, un libro delle firme e un’immagine di Stefania sorridente con la dedica “Insieme a te e ad Aurora. Ovunque, per sempre con amore” hanno accolto i visitatori, testimoniando l’affetto e la solidarietà di chi ha voluto rendere omaggio a questa vita spezzata.

La vita di Stefania, estrosa e circondata da affetto, rimarrà impressa nei cuori di chi l’ha conosciuta. Come ha dichiarato il padre, “qui, nella terra dei nostri avi, continueremo a ricordarla con iniziative in suo nome”. La sua memoria vivrà attraverso le azioni e i ricordi di chi ha avuto la fortuna di condividere momenti con lei, mantenendo vivo il suo spirito e il suo amore per la vita.



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