Un episodio di violenza ha avuto luogo alla fermata Ottaviano della metropolitana A di Roma, dove Simone Ruzzi, conosciuto nel mondo di YouTube come Cicalone, è stato aggredito da un gruppo di almeno cinque borseggiatori. L’incidente è avvenuto mentre Ruzzi stava realizzando delle riprese per il suo canale YouTube e per il programma “Scuola di Botte”, che si concentra sulle gang di borseggiatori attive nelle stazioni della metro romana.
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione si è verificata in un contesto in cui Ruzzi stava documentando le attività illecite dei borseggiatori, un tema che ha suscitato un notevole interesse tra i suoi follower. Durante le riprese, il gruppo di aggressori ha colto di sorpresa lo youtuber, che ha successivamente riportato diversi segni di violenza. L’aggressione ha coinvolto anche il personale di vigilanza presente nella stazione, che ha tentato di intervenire per fermare l’assalto.
Dopo l’attacco, i borseggiatori sono fuggiti rapidamente in direzione di Viale Giulio Cesare, rendendo difficile per le forze dell’ordine il loro immediato rintracciamento. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Borgo e i carabinieri, che hanno avviato un’indagine per identificare i responsabili dell’aggressione. Le forze dell’ordine stanno esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza della stazione per raccogliere ulteriori prove e informazioni utili.
Lo youtuber ha successivamente condiviso sui suoi profili social, in particolare su Instagram, i segni dell’aggressione subita. In una delle sue storie, Ruzzi è apparso sdraiato nel retro di un’ambulanza, mostrando evidenti escoriazioni sul sopracciglio, sullo zigomo e alla bocca. Questa condivisione ha immediatamente attirato l’attenzione dei suoi follower, molti dei quali hanno espresso solidarietà e preoccupazione per la sua salute.
L’aggressione a Simone Ruzzi non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di insicurezza che caratterizza alcune aree della capitale italiana. Le stazioni della metropolitana, in particolare, sono spesso teatro di episodi di borseggio e violenza, creando un clima di paura tra i pendolari e i turisti. La situazione ha spinto le autorità a intensificare i controlli e le misure di sicurezza nelle stazioni, ma eventi come quello accaduto a Ruzzi dimostrano che il problema persiste.



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