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Genova, polemica sulla sindaca PD: stipendio choc a bilancio per un presunto esperto di diritti LGBT



Il Comune di Genova ha avviato un processo di selezione per l’individuazione di un professionista esterno incaricato di condurre uno studio e fornire consulenza per lo sviluppo di strumenti volti a rafforzare la tutela dei diritti della comunità LGBTQIA+.  L’avviso pubblicato sull’albo pretorio evidenzia l’impegno della giunta, guidata dalla Sindaca Silvia Salis, nella promozione e affermazione dei diritti della comunità.



“Il Comune di Genova si propone di promuovere e favorire una cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze di genere, rafforzando la tutela dei diritti delle persone LGBTQIA+ e garantendo la parità di trattamento in un’ottica di inclusione effettiva”, si legge sul portale istituzionale.  Tra le Linee Programmatiche del Comune di Genova è prevista la promozione dei diritti della comunità LGBTQIA+, finalizzata alla prevenzione, al contrasto e al superamento delle discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere.  Inoltre, il Comune intende promuovere l’inclusione LGBTQIA+ come fattore di sviluppo territoriale e di promozione del turismo locale.

L’opposizione ha sollevato obiezioni in merito al corrispettivo previsto per il consulente, pari a 156.000 euro distribuiti su un triennio.  Il Comune di Genova ha precisato che tale importo è commisurato alla “professionalità richiesta” e alla “complessità della prestazione”.

La capogruppo della Lega, Paola Bordilli, ha pubblicato su Facebook un estratto della determina, evidenziando un presunto cambio di rotta da parte della Sindaca Silvia Salis: “Ecco servita un’altra consulenza dalla Giunta Salis. Loro, che hanno sempre contestato le consulenze, ora ne fanno il pane quotidiano. La doppia morale della sinistra, eccola servita. Nuovamente. Narrazione di buchi di bilancio e poi danno consulenze per 156.000 euro”.

 



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