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La dolorosa rivelazione di Aida Yespica: abuso da parte di un familiare e l’uso di alcol nei suoi legami



Aida Yespica oggi ha 43 anni, ma il suo passato fa ancora male. Lei stessa dice che la bellezza, alla fine, non le ha sempre portato fortuna. Anzi, per qualcuno è diventata solo un modo per approfittarsi di lei. Dietro il suo sorriso, c’è una storia che pesa. Tutto comincia da un episodio tremendo che aveva cercato di cancellare: “Da piccola, a 7 anni, sono stata abusata.”



Aida non ne aveva mai parlato così apertamente fino a quando, intervistata da Le Iene, ha deciso di raccontare tutto. All’epoca aveva solo sette anni. Aveva rimosso quel ricordo, proprio come fanno spesso i bambini che subiscono cose troppo grandi per la loro età. Poi, nel 2017, ascoltando la confidenza di un’amica che aveva vissuto una storia simile con il padre, il passato è tornato a galla.

“In quel momento mi sono fermata e mi sono messa a piangere. Io sono stata abusata da mio zio. Se lo avessi detto a mio padre, lo avrebbe ammazzato. Non l’ha mai saputo, anche perché purtroppo è andato via. E mia madre mi ha abbandonata quando avevo solo due anni.”

Da lì, tutto per Aida è cambiato. Ha raccontato che per riuscire ad avere una vita intima doveva bere, come se l’alcol fosse l’unico modo per lasciarsi andare: “Solo con il padre di mio figlio sono riuscita a fidarmi davvero, senza aver bisogno di bere.” Oggi, quella ferita è ancora aperta. Sta cercando di ricostruire il suo rapporto con gli uomini, ma non è facile. Si è commossa più volte: “Come sto? Ci sto provando con tutte le mie forze. Voglio una famiglia, sogno una bambina.” Intanto, sta seguendo un percorso di terapia e non vuole mollare.

Durante il suo monologo, Aida è stata chiara: vuole lasciarsi il passato alle spalle, ma sa che serve tempo e aiuto. “Ogni giorno curo le mie ferite. Stanno iniziando a guarire, anche se fanno ancora male. Sento il problema dentro, anche se non è colpa mia. Ma voglio essere io stessa la soluzione.” E infine, ha lanciato un messaggio a chi vive una sofferenza simile: non chiudetevi nel silenzio, denunciate, datevi la possibilità di guarire.



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