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Secondo Tajani, il Ponte sullo Stretto sarà utile in caso di evacuazione per “attacco da Sud”



Il progetto del Ponte sullo Stretto torna al centro del dibattito pubblico dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha evidenziato l’importanza di questa infrastruttura in un contesto di sicurezza nazionale. Durante una conferenza stampa a Bruxelles, al termine del Consiglio affari esteri dell’Unione Europea, Tajani ha affermato che il ponte, una volta realizzato, rappresenterà un elemento fondamentale per il trasporto e l’evacuazione dei cittadini italiani in caso di un attacco proveniente dal Sud.



Il ministro ha dichiarato: “Quando ci sarà, rappresenterà un punto importante per il trasporto, per l’evacuazione e per garantire la sicurezza nel caso di un attacco da Sud del fronte NATO.” Questa affermazione è stata fatta in risposta a una domanda riguardante il progetto, fortemente sostenuto da Matteo Salvini e da altri esponenti politici. Tajani ha anche sottolineato che la sicurezza non si limita all’acquisto di armi, ma comprende una visione più ampia, in cui le infrastrutture giocano un ruolo cruciale. Ha aggiunto: “Le infrastrutture sono fondamentali per garantire la sicurezza. Credo che si debbano inserire anche ospedali militari, e non solo.”

Il ministro ha proposto l’idea di un ospedale specializzato per le vittime di attacchi nucleari, batteriologici e chimici, affermando: “Speriamo che non accada, ma bisogna essere pronti.” Tuttavia, le dichiarazioni di Tajani hanno sollevato interrogativi sulla reale natura della minaccia proveniente dal Sud e su cosa intendesse con questa espressione, lasciando aperta la questione se si riferisse a uno scenario remoto o a un’ipotesi plausibile.

Nel contesto del progetto del Ponte, il governo italiano si trova a dover affrontare diversi ostacoli burocratici. Dopo aver ricevuto un secondo stop dalla Corte dei Conti, l’esecutivo è in attesa di chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato i giudici a negare il visto di legittimità alla delibera del Cipess, che aveva dato il via libera al progetto. Il futuro del Ponte e l’avvio dei lavori restano incerti, e molto dipenderà dalla capacità del governo di affrontare le osservazioni sollevate dai magistrati contabili.

In alternativa, il governo di Palazzo Chigi potrebbe considerare l’opzione di forzare le procedure attraverso una “registrazione con riserva”, una pratica legale che però potrebbe complicare le relazioni con la magistratura e risultare difficile da implementare. Le dichiarazioni di Tajani hanno suscitato reazioni critiche, in particolare da parte del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha descritto le affermazioni del ministro come un tentativo maldestro di giustificare un progetto definito “fallimentare”.

Conte ha commentato sui social: “Per Tajani il Ponte sullo Stretto è importante ‘anche per l’evacuazione, per garantire la sicurezza in caso di un attacco da sud. Esiste anche il fianco sud della NATO’.” Ha poi aggiunto che il governo non sa più come giustificare oltre 13 miliardi di euro bloccati su progetti che sono stati sonoramente bocciati. Secondo Conte, sarebbe più urgente affrontare la malagestione del centrodestra in Sicilia, dove le infrastrutture e i servizi pubblici presentano gravi carenze, con liste d’attesa infinite e preoccupazioni riguardo a possibili irregolarità negli appalti in ambito sanitario.



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