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Francesca Albanese nei guai, esplode la polemica: la sinistra si spacca sulle assurde onorificenze



Il Consiglio comunale di Bologna ha dichiarato ammissibile ma non urgente la proposta delle opposizioni di revocare la cittadinanza onoraria alla relatrice Onu sui territori palestinesi Francesca Albanese. In Toscana, intanto, monta la polemica sulla proposta di conferirle lo stesso riconoscimento a Firenze.



Il Consiglio comunale di Bologna ha scelto di non procedere con la revoca della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Durante la seduta di lunedì pomeriggio, la maggioranza ha votato a favore dell’ammissibilità dell’ordine del giorno presentato dalle opposizioni, ma ha bocciato la richiesta di urgenza, rinviando così ogni decisione e di fatto confermando l’onorificenza concessa lo scorso anno.

Una scelta che ha diviso l’aula e acceso il confronto politico. Il capogruppo della Lega in Comune, Matteo Di Benedetto, primo firmatario della proposta di revoca, ha parlato di «una presa di posizione vergognosa da parte della sinistra, che non riesce a prendere le distanze da Francesca Albanese».

Critiche anche da parte di Nicola Stanzani di Forza Italia, che ha sottolineato le incoerenze interne alla maggioranza: «Tanto tuonò che poi non venne la pioggia. Anche chi si era espresso contro la cittadinanza ad Albanese oggi ha votato contro la revoca o è uscito dall’Aula». Il riferimento è alla consigliera Cristina Ceretti del Partito Democratico e a Filippo Diaco della lista Anche tu conti, che nei giorni scorsi avevano manifestato perplessità sull’opportunità di mantenere l’onorificenza.

A difendere la relatrice Onu è stato invece Detjon Begaj di Coalizione civica, che ha definito l’attacco contro Albanese «una polemica assurda». «Sul banco degli imputati non c’è Francesca Albanese – ha dichiarato – ma la scelta di questa maggioranza di stare dalla parte giusta della storia, quella di chi ha definito genocidio ciò che sta accadendo in Palestina».

Sulla stessa linea anche Giacomo Tarsitano, della lista Matteo Lepore Sindaco, che ha aggiunto: «Mi preoccupa l’attenzione ossessiva rivolta alle parole di Francesca Albanese, mentre la stessa attenzione non è mai stata data ai contenuti dei suoi report sul genocidio a Gaza».

La decisione del Consiglio comunale di Bologna ha avuto ripercussioni anche in Toscana, dove è in corso un dibattito opposto: la proposta di conferire a Francesca Albanese la cittadinanza onoraria di Firenze. L’iniziativa, avanzata da Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, sarà discussa mercoledì nella commissione pace di Palazzo Vecchio.

Contro la proposta si sono schierati i consiglieri comunali Francesco Grazzini e Francesco Casini, di Italia Viva – Casa Riformista, che hanno definito l’atto «irricevibile, divisivo e totalmente fuori luogo». «Firenze – hanno affermato – non può prestare il suo nome e la sua storia a un’operazione politica che nulla ha a che fare con la pace e con il dialogo».

I due esponenti riformisti hanno poi ricordato le polemiche suscitate da alcune dichiarazioni di Albanese sulla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah e da sempre impegnata nella memoria dell’Olocausto. «È assurdo – hanno dichiarato – che si proponga la cittadinanza onoraria a chi ha rivolto parole vergognose nei confronti di una donna che ha attraversato l’orrore dei campi di sterminio. Chi attacca Liliana Segre non può ricevere onorificenze da Firenze: sarebbe una contraddizione morale, civile e politica».



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