I genitori di Davide Ferrerio, Giusy e Massimiliano, insieme al fratello Alessandro, hanno condiviso il loro profondo dolore durante un’intervista a Verissimo, rivelando la difficile realtà che vivono da oltre tre anni. Davide, ora 23enne, è in coma irreversibile dal agosto 2022, dopo essere stato vittima di un brutale pestaggio a Crotone, frutto di un tragico scambio di persona. Giusy ha espresso il suo strazio: “Nostro figlio vive solo perché attaccato ai macchinari, non si può accettare di vederlo così. A volte mi chiedo se sono egoista a volerlo così e se dovrei lasciarlo andare. Ogni giorno lo vediamo inerme e ci domandiamo perché la sua vita si sia fermata a 20 anni per mano di persone senza un briciolo di umanità”.
Giusy ha ricordato il momento terribile in cui ha visto Davide prepararsi per uscire di casa, solo per ricevere la notizia che pochi minuti dopo era in arresto cardiaco. “Aveva sangue dal naso e dalle orecchie, le sue ultime parole furono: ‘Ti voglio bene, mamma’”. Anche Massimiliano ha descritto il calvario quotidiano della famiglia: “Abbiamo scritto una lettera al Papa per avere conforto, per avere un aiuto, perché la nostra vita è come un calvario. I medici non ci hanno dato speranze e nessuno dei responsabili ha mostrato pentimento”.
La vita della famiglia Ferrerio è ora interamente dedicata alle visite in clinica. “Sono tre anni di dolore h24 – ha continuato Giusy –. Il sabato e la domenica siamo da lui, esco dal lavoro e vado da lui. Non abbiamo più una vita. Mi chiedo: sono egoista? Lo devo lasciare andare? Cosa avrebbe voluto Davide? Aveva progetti, voleva iscriversi all’Università, seguire Scienze motorie, e non ha potuto vedere il Bologna vincere un trofeo”. Alessandro ha aggiunto: “Gli do le notizie tutti i giorni, ascoltiamo musica insieme. È difficile, ma va affrontata”.
La situazione giudiziaria legata al caso di Davide Ferrerio ha visto confermate le condanne degli aggressori. Anna Perugino, ritenuta l’istigatrice della violenza, dovrà scontare 12 anni di carcere per concorso in tentato omicidio. Il compagno Andrej Gaju è stato condannato a 5 anni, mentre Nicolò Passalacqua, l’aggressore materiale, ha ricevuto una pena di 12 anni e 8 mesi. Alessandro Curto, il quinto uomo che indicò Davide ai suoi aggressori, è stato invece assolto. La figlia di Perugino, Martina, all’epoca minorenne, ha ricevuto due anni di messa alla prova.
Alessandro ha ripercorso la tragica notte dell’incidente: “Ero con la mia ragazza quando mi dissero: ‘Vieni, hanno picchiato tuo fratello, è in fin di vita’. In ambulanza pensai fosse un brutto sogno”. La famiglia ha anche parlato dei sogni infranti di Davide: la sua passione per il calcio, essendo tifoso del Bologna, il desiderio di studiare e seguire le stesse facoltà del fratello, e il suo amore per la vita e la famiglia.
Alla domanda finale di Silvia Toffanin sulla giustizia, Giusy ha risposto con grande dolore: “Niente e nessuno ci ridarà nostro figlio. Qualsiasi condanna non allevia questa terribile realtà. Davide merita giustizia, e spero che sia dalla nostra parte”. In quel momento, lo studio ha applaudito e abbracciato la famiglia, condividendo un momento di intensa commozione.



Add comment