La disputa tra Paolo Rossi, un revisore dei conti di Genova, e il cantante Eros Ramazzotti si è intensificata a causa di presunti danni che Rossi attribuisce alla ristrutturazione dell’appartamento del suo vicino. Rossi, residente nel quartiere milanese di Citylife, sostiene che i lavori effettuati da Ramazzotti abbiano causato danni significativi alla sua proprietà, per un valore stimato di circa 200mila euro.
La controversia ha avuto inizio nell’ottobre del 2024, quando Ramazzotti ha acquistato un appartamento al piano superiore di quello di Rossi. Dopo essersi trasferito, il cantante ha avviato una serie di lavori di ristrutturazione, che, secondo quanto dichiarato dagli avvocati di Rossi, Fabio Lepri e Salvatore Pino, avrebbero superato le normali pratiche edilizie. I lavori avrebbero comportato la rimozione massiccia di “muri interni, porte, pavimenti e impianti”, utilizzando “martelli pneumatici” che avrebbero provocato gravi danni all’appartamento sottostante.
Dopo due settimane dall’inizio dei lavori, il 20 novembre 2024, la situazione sarebbe degenerata. Il 4 dicembre successivo, durante le operazioni di ristrutturazione, una parte del soffitto dell’appartamento di Rossi sarebbe crollata, danneggiando gravemente una zona adibita a palestra e sauna, con un “totale distacco del plafone”. Al rientro, Rossi e sua moglie avrebbero trovato la loro casa in uno stato di devastazione.
Il responsabile dei lavori, l’architetto Luigi Andrea Tafuri, aveva effettuato un sopralluogo il 13 novembre 2024, rassicurando Rossi che eventuali danni sarebbero stati coperti. Tuttavia, nonostante queste rassicurazioni, il crollo è avvenuto e l’amministrazione condominiale, insieme a Tafuri e all’impresa appaltatrice, ha avviato un’indagine sull’incidente. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno confermato che le demolizioni in corso avevano causato un dissesto strutturale nell’edificio, evidenziando che la rimozione del pavimento aveva indebolito il solaio sottostante.
Inizialmente, l’architetto e l’impresa si sono dichiarati disponibili a fermare i lavori e a verificare i danni, ma la situazione è rimasta irrisolta. Rossi ha quindi coinvolto le forze dell’ordine e ha presentato una contestazione ufficiale dei danni a Ramazzotti e alla sua impresa. La risposta del legale del cantante, Antonio Cacciato, ha affermato che le richieste di risarcimento erano “generiche e non riscontrabili”, criticando un approccio “poco collaborativo”.
A gennaio 2026, Rossi ha avviato una causa legale per ottenere il risarcimento dei danni, che i suoi legali stimano oltre 200mila euro. Questa cifra include i costi di riparazione, il canone di affitto di un altro immobile e i danni legati all’interruzione dell’attività professionale a causa del crollo. Gli avvocati di Rossi sostengono che i “danni causati dai lavori si sono rivelati molto più estesi rispetto a quanto apparso inizialmente col primo crollo, propagandosi anche alle altre stanze”. Un ingegnere incaricato dal condominio ha confermato che lo “sfondellamento dell’intonaco” è stato causato da lavori eseguiti senza le necessarie precauzioni strutturali.
La difesa di Ramazzotti, invece, sostiene che i danni potrebbero essere attribuiti a “problemi strutturali” preesistenti dell’edificio, piuttosto che alle demolizioni legate alla ristrutturazione. Il 19 gennaio 2026 è previsto un secondo tentativo di conciliazione per risolvere la controversia.
In merito alla situazione, l’amministratore unico di Radiorama, Gaetano Puglisi, ha dichiarato che “quanto stiamo apprendendo, in data odierna, dagli organi di stampa è una versione incompleta e fuorviante che non rappresenta la situazione in cui si trovano gli immobili del dottor Rossi e di Ramazzotti”. Ha inoltre aggiunto che il procedimento legale è in corso e coinvolge diversi soggetti, al fine di determinare eventuali responsabilità relative all’accaduto.
Puglisi ha anche precisato che, secondo i tecnici di Radiorama, il danno subito da Rossi “si assesta in un importo di gran lunga e sostanzialmente inferiore a quanto riportato dai titoli di stampa”. Sarà il consulente tecnico nominato dal Tribunale a stabilire l’ammontare effettivo dei danni, attraverso un giudizio tecnico e imparziale, nel quale si nutre fiducia.
La controversia tra Paolo Rossi ed Eros Ramazzotti continua a svilupparsi, suscitando l’interesse dei media e della comunità, mentre entrambe le parti si preparano a presentare le proprie argomentazioni in tribunale.



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