Principe Carlo e Camilla Parkers Bowles, separazione in vista in casa Windsor



Tra quindici mesi l’attesa di Carlo finirà. Il 21 aprile 2021 la regina girerà la boa dei 95 anni e sarà completato il processo di transizione: Elisabetta resterà in carica come sovrano d’Inghilterra, ma il principe di Galles subentrerà nelle sue funzioni costituzionali e dinastiche.



Peccato che, per allora, Carlo potrebbe non avere più una moglie con cui condividere onere e onori del potere reale. La notizia, che per la verità circola da un annetto, è stata rilanciata dall’australiano New Idea, ed è rimbalzata urbi et orbi: tra l’erede al trono e Camilla, già signorina Shand, poi signora Parkers-Bowles, oggi duchessa di Cornovaglia, è finita. Siamo al divorzio. Anzi, il divorzio è già stato siglato mesi fa, in segreto, sulla bozza presentata dalla scaltra avvocatessa del principe, Fiona Shackleton, e si sta aspettando il momento giusto, forse proprio il passaggio di consegne tra regina ed erede, per renderlo noto. Anche sui termini economici ci sarebbe già il placet di Palazzo: sul conto di Camilla saranno accreditati 350 milioni di euro. Buonuscita con patto di riservatezza: per quella cifra la duchessa si sarebbe impegnata a non divulgare alcun dettaglio su conversazioni ascoltate, carte consultate o incontri avuti in questi 14 anni abbondanti (la coppia si sposò il 9 aprile 2005) da altezza reale.

A far rintoccare la campanella d’allarme nelle orecchie degli osservatori è stata la scansione degli eventi durante il recente viaggio della coppia in Nuova Zelanda: Carlo e Camilla sono arrivati insieme in Oceania, ma il 23 novembre lei è tornata a Londra, mentre il marito ha fatto rotta verso le Isole Salomone, dove si è trattenuto due giorni. Questo rientro in differita ha sollevato il polverone. Palazzo ha minimizzato: la duchessa, si sa, soffre l’aereo.

E per raggiungere Honiara da Auckland ci vogliono, scali compresi, venti ore di volo, troppe per una donna di 72 anni che soffre di infezioni polmonari: l’ultima l’aveva colpita i primi giorni di novembre, impedendole di presenziare, con Meghan, ad alcuni incontri di rappresentanza. Ma se il fondamento della tesi divorzista consistesse solo in un volo anticipato, ammettiamolo, sarebbe più pesante una piuma.

Tuttavia è nel recente passato che si trovano le istantanee che possono corroborare l’addio. Si parte dall’agosto 2018. Camilla viene sorpresa a bordo di un mega yacht di fronte alla Costa Smeralda: prende il sole, fa il bagno, scende a terra. Il tutto senza l’ombra di Carlo al suo fianco. Altra polaroid, siamo al 12 ottobre 2018: a Windsor si celebrano le fastose nozze della principessa Eugenie, secondogenita di Andrea e Fergie, con Jack Brooksbank. Stavolta fa scalpore il vuoto in una foto: Camilla non c’è. Si dice che la duchessa dovesse inaugurare una scuola. In realtà – è fresca rivelazione – aveva programmato un weekend con alcuni amici, giustificandosi per lettera con Eugenie e presentando scuse e auguri. Altro fermo immagine, altra rumorosa assenza: stavolta siamo a Sandringham, alla processione di Natale 2018 alla Chiesa di St Mary Magdalene. La duchessa dà forfait. Colpa di un febbrone,

dice l’entourage. A ben vedere per ogni defezione c’è stata una repentina giustificazione ufficiale, solerzia sospetta che sarebbe la prova del nove della rottura con Carlo. Certo le criticità nel rapporto tra l’erede al trono e la sua seconda moglie non sono mai mancate. Perché, dopo 30 anni di relazione pseudo clandestina, il matrimonio ha fatto mancare loro quel brivido vitale che alimentava la passione.

Le nozze, beninteso, Camilla le ha pretese, visto che l’ultimo dei suoi desideri era trascorrere il resto della vita restando sfregiata dall’ignominia. Quando il 6 novembre 2004, alle nozze di Edward van Cutsem   erede di una delle famiglie più in vista del regno e migliore amico di William- con lady Tamara Grosvenor, figlia del ricchissimo duca di Westminster, le fu chiesto di arrivare sola e piazzata in un tavolo lontano  dal suo compagno («Sua maestà, che era presente, non voleva che la Parker Bowles fosse accostata alla famiglia reale», si disse allora), Camilla giurò a se stessa che basta, era ora di finirla. E nel giro di pochi mesi portava la fede nuziale dell’erede al trono d’Inghilterra.

Al momento delle nozze a Windsor gli sposini avevano 56 anni lui e 58 lei. E rivoluzionare le rispettive vite non è stata impresa facile. Camilla voleva sì il riconoscimento sociale,ma non hamai gradito l’altro lato della medaglia: le incombenze, le formalità, il protocollo. Tanto che, nonostante Diana ai tempi d’oro della relazione extraconiugale del marito avesse soprannominato Highgrove – che del principe di Galles è la residenza ufficiale – «la casa di un’altra donna», data l’assidua frequentazione di quelle mura da parte di Camilla, dopo le nozze la neo duchessa ha continuato a vivere gran parte dell’anno nella sua Ray mill House.

Acquistò la casa, che dista 40 minuti d’auto da quella di Carlo, dopo il divorzio da Parker Bowles, nel 1995.Qui la duchessa può condurre una vita apparentemente normale, che a Highgrove è impossibile, visto che si tratta di una vera e propria corte: vi lavorano 125 persone, il cerimoniale è rigido, Carlo segue la potatura di ogni singola siepe, rifugge il caos e non sopporta che le sue cose vengano anche solo sfiorate. Ambiente già rigido per un adulto, figuriamoci per un bambino. Anzi, per quattro bambini, tra 9 e 12anni. Parliamo dei nipotini della duchessa di Cornovaglia, Lola e Freddy, figli di Peter Parker-Bowles, Eliza e i gemelli Gus e Louis, i bambini di Laura.Nipotini che la duchessa ama follemente, tanto che ha creato a Ray mill un’ala dedicata per ospitarli.

Opzione non praticabile a casa del marito. La doppia vita della coppia costa ai contribuenti oltre 2 milioni di euro l’anno, in termini di mezzi per proteggere l’incolumità della duchessa. Dunque appare fuori tempo massimo che i tabloid oggi puntino il dito su una separazione che i diretti interessati vivono, di fatto, da quasi 15 anni. A sgonfiare la bolla del divorzio non solo c’è una storia d’amore che è diventata un romanzo tante sono le peripezie che ha attraversato, non c’è solo una questione anagrafica che rende difficile, se non improbabile, che proprio ora si sia arrivati alla rottura. C’è soprattutto la questione del ruolo di sovrana, certo scomodo, che Camilla sa di dover condividere con l’uomo che per lei ha messo in gioco la sua posizione dinastica. Elisabetta ha già detto la sua, a suo modo naturalmente. A inizio anno ha cambiato l’ordine di precedenza a corte: qualunque membro femminile della famiglia reale deve inchinarsi innanzi alla duchessa di Cornovaglia, giusto per abituarsi all’idea di chiamarla your majesty. Poi, se le cose andranno male, le carte dell’addio sono già pronte.



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