La spesa per la benzina o il gasolio è una voce consistente del bilancio famigliare, perché, soprattutto a causa di tasse pesantissime, l’Italia ha prezzi dei carburanti fra i più alti al mondo. Per risparmiare si possono scegliere le stazioni di servizio più convenienti, tenendo d’occhio i prezzi esposti. Ma occorre confidare anche che la quantità di carburante erogato corrisponda a quella richiesta. Cosa non certo garantita, come dimostrano i risultati di questa nostra inchiesta: quasi il 60% (cioè 16 self-service su 27) degli impianti che abbiamo visitato a Milano, Mantova, Reggio Emilia, Bologna, Roma e Napoli ha erogato meno benzina di quanta ne avevamo pagata. Rispetto all’analoga indagine realizzata a inizio 2017 (nella quale su 22 impianti i bravi erano il 55% e i “cattivi” il 45%) ne deriva una preoccupante inversione di tendenza.
PER BUALCUNO C’È UN BEL REGALO DI NATALE Intendiamoci, a parte alcuni casi si tratta di valori di poco conto (visto che all’appello mancano solo pochi centilitri di carburante), ma le cifre diventano più consistenti se proiettate su scala annuale. Facciamo due conti: considerando un consumo di circa 1000 litri l’anno, se una colonnina erogasse lo 0,5% in meno (ma alcune fanno peggio) l’ammanco sarebbe di cinque litri. Certo, non sarà molto, ma perché buttare via quasi 10 euro? Guardando poi la situazione dal punto di vista del gestore di un impianto medio, cioè con un volume di vendita attorno ai 3 milioni di litri l’anno, la situazione si fa “interessante”, visto che, a dicembre, si troverebbe ben 1500 litri in più nelle cisterne, corrispondenti all’equivalente di almeno 2.400 euro.
Buoni e “cattivi”
Le tabelle qui sotto raccolgono i risultati delle 11 stazioni di servizio più prodighe (in verde) che hanno erogato anche più della quantità corretta di benzina, e delle 16 (in rosso) che ne hanno fornite meno. La prima colonna riporta la quantità effettivamente erogata, quella in mezzo il prezzo indicato dalla colonnina; la terza mostra quello “reale”, ottenuto dividendo la somma pagata per i litri forniti. DOVE SONO FINITI QUEI 76 CENTILITRI? Dai dati emerge che il 41% dei self- service è virtuoso, mentre il 59% lo è meno. Il più conveniente è il TE 24/24 di Mantova della foto qui sotto (che non solo “regala” 9 centilitri ogni 20 litri, ma pratica pure il prezzo più basso), mentre al Q8 Easy di Napoli mancano addirittura all’appello 3/4 di litro su 20: un bel salasso!
L’omologazione europea aiuta i “furbetti”
Se ne avete la possibilità e volete stare più tranquilli, verificate sempre la presenza (e la data di scadenza) del bollino verde posizionato sul fianco della colonnina: attesta l’avvenuto controllo periodico della precisione dell’erogatore da parte degli ispettori dell’Ufficio Metrico delle Camere di commercio. Se non c’è, o se la data è scaduta, meglio evitare quella stazione di servizio. ORA “MAGLIE” PIÙ AMPIE Da segnalare che, rispetto alla nostra precedente inchiesta uscita su alVolante n. 3.2017, ora vigono solo i limiti di tolleranza meno restrittivi stabiliti dall’omologazio ne europea (valori ammessi: ±0,5%). Grazie a questa novità, a parte tre self-service, tutti gli impianti visitati risultano in regola con la legge. Ma non è finita. Se gli ispettori rilevano che una pompa è fuori tolleranza, appongono un bollino rosso che ne inibisce l’utilizzo fino all’awenuta riparazione, con l’applicazione di sanzioni solo nel caso si ecceda lo 0,75% di errore. Peccato, perché la vecchia normativa italiana favoriva molto meno i “furbetti”: applicata alle pompe omologate nel nostro paese, tollerava erogazioni comprese fra -0,2% e +0,3% della quantità indicata.
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