Controcopertina

Fausto Brizzi: Il fatto non sussiste



Tanto  rumore per nulla, anzi per distruggere la reputazione di un uomo attraverso la famigerata gogna mediatica che processa sulla base del sensazionalismo,arte profana che tiene in piedi diversi programmi televisivi tra cui Le Iene. Poi c’è la realtà, che restituisce agli interessati (e al pubblico) la vera dinamica dei fatti. Si scopre quindi che il mostro non era tale, anche se per molti ormai lo resterà.



Nei giorni scorsi la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione delle accuse di violenza sessuale per il regista Fausto Brizzi, 49 anni, sposato con Claudia Zanella: «Il fatto non sussiste». Incolpato da tra donne per alcuni espisodi di molestie che sarebbero avvenuti tra 2014 e 2017, l’uomo era finito nel registro degli indagati lo scorso aprile, sull’onda del movimento MeToo il cui scopo consiste nel denunciare episodi di abusi da parte dei potenti dello spettacolo. Non è il Weinstein italiano, per capirci. Secondo le giovani – non solo quelle che hanno sporto denuncia – il regista le avrebbe invitate nel suo loft per dei “provini” privati dove le avrebbe costrette ad atti sessuali.

«Mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non Consenzienti o non condivisi» aveva dichiarato Brizzi agli albori dello scandalo. Tuttavia, fu costretto a sospendere per un po’ di tempo tutte le sue attività lavorative. Per i pm non ha stuprato né ricattato nessuno. Ma diversi media erano stati tutt’altro che garantisti. A scagionarlo, alcuni messaggi da cui si evince come le aspiranti attrici che hanno provato a screditarlo avessero un rapporto empatico – non certo succube – con il regista romano. «Che belle sensazioni, Appena posso ti richiamo» recitavano alcuni degli sms inviati dalle ragazze all’uomo dopo le presunte violenze. «Ti devi inginocchiare perché non mi hai fatto una dedica» gli scriveva un’altra per una mancata firma su un libro. Fausto Brizzi è ora più sereno. Chiederà i danni a chi l’ha denunciato, ma nella sua testa alberga una domanda che non se ne va: «Chi lo spiegherà a mia figlia?»



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