Pensione anticipata 2019 con 15 anni di contributi. Come usufruire della deroga Amato



Oggi vogliamo parlare della pensione anticipata con 15 anni di contributi, usufruendo della cosiddetta deroga Amato. In cosa consiste tale deroga? Questa pare possa concedere la possibilità soltanto però ad alcune fasce di lavoratori di poter raggiungere la pensione, avendo versato ben 15 anni di contributi. Sembra che anche la riforma Fornero abbia in qualche modo salvaguardato questa opzione che risulta essere ancora oggi in vigore. Ma chi sono effettivamente i beneficiari della deroga amato, che non subiscono alcuna penalizzazione dal punto di vista economico?



Deroga Amato, chi sono i beneficiari?

Allora va detto innanzitutto che coloro i quali sono definiti beneficiare di tale deroga non soltanto non subiscono penalizzazioni dal punto di vista economico, ma mantengono il diritto all’ integrazione nel caso di pensione minima. Il primo caso è relativo a tutti coloro che al 31 dicembre 1992 abbiano versato 15 anni di contributi che corrispondono a 780 settimane. Per poter calcolare tutti i contributi necessari, bisogna calcolare quelli obbligatori volontari figurativi da ricongiunzione ed a riscatto ed anche quelli che sono stati versati all’estero. Sembra ancora che la Deroga Amato sia anche valida per tutti gli iscritti al fondo lavoratori dipendenti, nonché nelle gestioni speciali dei Lavoratori autonomi dell’INPS ex Enpals, ex INPDAP ed ex ipost. La seconda deroga invece prevede la possibilità di poter andare in pensione con 15 anni di contributi per tutti coloro che sono stati autorizzati al versamento dei contributi volontari nella data anteriore al 31 dicembre 1992. In queste circostanze, sarà soltanto necessario avere l’autorizzazione ai versamenti e non il relativo versamento.

Chi invece non sono considerati i beneficiari di tale deroga? Non rientrano, dunque, nella lista dei beneficiari coloro che risultano iscritti all’ ex ipost ed ex INPDAP. Esiste anche una terza ed ultima Deroga Amato, la quale pare dia la possibilità di poterne usufruire, avendo soltanto 15 anni di contributi per i soldi lavoratori dipendenti se risultano iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, oppure fondo sostitutivo o esonerativo. che abbiano requisiti determinati. Tra questi citiamo sicuramente avere 25 anni di anzianità assicurativa, avere lavorato almeno 10 anni lavorati in modo discontinuo quindi per periodi inferiori a 52 settimane e avere versato almeno 25 anni prima del pensionamento.

Sembra proprio che in base alla terza ed ultima deroga amato sia intervenuta recentemente la Cassazione. Come abbiamo visto, la terza deroga consiste nell’aver lavorato almeno 10 anni lavorati in modo discontinuo, per periodi inferiori alle 52 settimane. I giudici della Cassazioni sarebbero intervenuti dopo che l’Inps non ha accolto la domanda presentata da un lavoratore che pare abbia prestato attività saltuarie e part time. La Cassazione, una volta esaminato il caso, ha stabilito che il part-time effettivamente non da alcun diritto alla maturazione di questo requisito ritenuto necessario per poter accedere alla pensione attraverso la deroga Amato, nonostante questo si svolga per periodi annuali che risultano inferiori a 52 settimane.



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