Pensione anticipata e assegno di invalidità: i casi in cui si rischia di perderla



Oggi, vogliamo parlarvi di un tema piuttosto controverso, ovvero quello riguardante la pensione anticipata legata al percepimento dell‘assegno di invalidità e di tutti quei casi in cui si rischia di perderla. Il nostro sistema previdenziale, sicuramente è volto alla tutela dei lavoratori invalidi e infatti è proprio a loro che è permesso di andare in pensione anticipatamente, qualora però siano in possesso di alcuni requisiti. Questi riguardano più nello specifico il grado di invalidità ed anche la gestione a cui il lavoratore risulta iscritto. Ad esempio, qualora un lavoratore abbia un’ invalidità superiore ai due terzi e dunque una capacità lavorativa rimanente di meno di un terzo, non può anticipare la pensione, ma può percepire l‘assegno ordinario di invalidità. Tuttavia questo assegno sarà calcolato sulla base del metodo che viene applicato alla pensione per riceverlo e saranno necessari almeno 5 anni di contributi, di cui 3 devono essere maturati nel quinquennio precedente. Ma allora quando un lavoratore con invalidità, può usufruire della pensione anticipata?



Pensione anticipata a lavoratore con invalidità solo al 80%

Un lavoratore con un grado di invalidità pari o superiore al 74%, potrà accedere alla pensione anticipata, ma soltanto però nel caso in cui si tratti di un lavoratore precoce, ovvero sia in possesso di almeno 41 anni di contributi. Sulla base di quanto appena detto, dunque, per poter andare in pensione anticipatamente non è sufficiente avere un’ invalidità che sia pari o superiore al 74%, ma bisognerà essere in possesso anche gli altri requisiti.

Questa possibilità comunque di usufruire della pensione anticipata, viene concessa soltanto a chi avrà maturato queste condizioni, ovvero avere almeno 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018 e soltanto fino a quando vi è disponibilità di risorse. Va detto però, che questi lavoratori che hanno questo grado di invalidità, possono usufruire di altre agevolazioni come l‘assegno di invalidità e possono anche chiedere l’Ape sociale qualora abbiano raggiunto 63 anni di età e 30 anni contributi. Esiste anche un’altra possibilità, ovvero quella di andare in pensione anticipata, per tutti i lavoratori dipendenti del settore privato che risultino avere un” invalidità che sia superiore all’80%.

Anche in questo caso però, questo non è soltanto l’unico requisito, visto che devono anche aver maturato 20 anni di contributi ed avere circa 60 anni e 7 mesi per gli uomini 55 anni e 7 mesi per le donne. Inoltre, dovranno anche aspettare 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per poter andare in pensione. Quello che abbiamo detto, ovviamente, non riguarda colui che è inabile al lavoro, ovvero quei lavoratori che risultano avere un grado di invalidità al 100%. Questi lavoratori, che però devono avere almeno 5 anni di contributi, di cui tre versati nel quinquennio precedente, hanno diritto da subito alla pensione di inabilità. 



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