Pensione, Quota 100 con rinvii e paletti: ecco cosa può cambiare nel 2019



Si continua a parlare di quota 100 e questa misura potrebbe anche cambiare. Secondo le ultime indiscrezioni potrebbero esserci tutta una serie di restrizioni e paletti che potrebbero in qualche modo disincentivare i lavoratori ad andare in pensione e quindi ad usufruire della misura. Ci sarebbe anche una minima possibilità che si possa usufruire anche di un’altra finestra, quale ad esempio 104. Ma vediamo come potrebbero cambiare queste misure avanzate già alcune settimane fa, con la nuova legge di bilancio. Primo tra tutti ci sarebbe la quota 100 ovvero un provvedimento che darebbe la possibilità di superare finalmente la legge Fornero, nonché la possibilità per i lavoratori di andare in pensione anticipatamente una volta compiuti i 62 anni di età e 38 anni di contributi maturati. Questa misura però non sembra essere stata accolta bene dalla comunità europea che ha fatto sapere di voler in qualche modo contrastare questa misura minacciando una sanzione per l’Italia.



Quindi adesso il Governo è al lavoro per cercare di capire come poter risparmiare sulle risorse da investire cercando di fare dei tagli e fissare dei paletti. Ad oggi, una delle possibilità sarebbe quella di anticipare la pensione con conseguente risparmio quindi per le casse dello Stato. Il primo paletto riguarderà, dunque, il taglio sulla pensione. Coloro che anticipano dovranno versare meno contributi e quindi si vedranno ridotti l’importo dell’assegno, mentre gli altri paletti potrebbero riguardare divieto di cumulo nonché la possibilità del differimento del TFR per gli statali.

Un’altra ipotesi di cui si è anche parlato è quella relativa quota 104, ovvero non è vista come una restrizione per poter scoraggiare coloro che devono andare in pensione, ma un rinvio almeno per una parte della platea che potrebbe beneficiare di quota 100.

A parlare di quota 104 era stato Alberto Brambilla, un esperto di pensioni molto vicino alla lega, il quale l’aveva ipotizzata spiegando quale fosse la sua idea ovvero quella di mandare in pensione anticipata soltanto chi avesse i requisiti della quota 100 al 31 dicembre 2018 e quindi coloro che avessero compiuto 62 anni di età 38 anni di contributi. In questo modo con quota 104 sarebbero andati in pensione a 64 anni di età e 40 anni di contributi. “Ci sono tanti bloccati con quota 100 al 31 dicembre 2018, mandiamo prima quelli che hanno più di 104 e mandiamo tutti gli altri nei prossimi 24 mesi. Bisogna contemperare la promessa elettorale di quota 100 con le risorse a disposizione”, è questo quanto spiegato ancora da Brambilla che rilancia in questo modo Quota 104.



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