Pensioni, aumenti in arrivo nel 2019. Assegni adeguati all’inflazione



Un decreto del Ministero dell’Economia del 16 novembre, pare sia stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso lunedì 26 novembre ed in un momento in cui non si fa altro che parlare di pensioni future, per via dei preparativi di quota 100 e di tutto il pacchetto riguardanti le pensioni della manovra, questo decreto ministeriale porta delle novità per quanto riguarda le pensioni che sono già in essere. Sono notizie positive perché riguardano il decreto sulle perequazioni delle pensioni per il prossimo 2019.



Molti pensionati che percepiscono soltanto poche manciate di euro al mese, riceveranno degli aumenti nel corso del 2019. Anche se si dovesse trattare di poche decine di euro, si tratta comunque di un qualcosa che sembra proprio che Questi aumenti potranno scattare già a partire dal mese di gennaio, per lo più per gli assegni previdenziali che sono pagati direttamente dall’INPS, il cui importo andrà a crescere in modo proporzionale all’inflazione dell’anno precedente. Per quanto riguarda il 2019 il tasso di rivalutazione sarà pari al 1,1%, ma non riguarderà tutti i pensionati quindi di conseguenza tutte le pensioni. L’incremento Maggiore pare che ci sarà soltanto per gli assegni più bassi ovvero per quelli che risultano inferiori a tre volte il trattamento minimo, ovvero quelle che non arrivano ai €1540 lordi al mese. Volendo fare un esempio concreto, se un pensionato senza familiari a carico riceve una rendita di circa €1000 lordi mensili e quindi al netto a €858 a partire dal mese di gennaio 2019, vedrà salire la pensione fino a 1011 euro lordi ovvero 865 euro netti.

Se oggi l’assegno è pari a 1200, a partire dal prossimo anno salirà a €1213 lordi che corrispondono a quasi €1000 Netti. Quello che riguarderà, dunque, il prossimo anno sarà un adeguamento parziale ovvero degli aumenti contenuti che saranno inferiori a €10 al mese in riferimento al l’inflazione che quest’anno è stata piuttosto contenuta. Non si deve dimenticare inoltre come per legge gli assegni dall’importo medio alto, beneficiano soltanto di un adeguamento parziale al caro prezzi e quindi se la prima parte di pensione superiore a 3 volte il trattamento minimo ma inferiore a 5 volte, quindi di importo compreso tra 1540 e 2560 e sarà rivalutata del 90% dell’inflazione ovvero dello 0,99%.

Negli ultimi anni sembra che la perequazione delle pensioni fosse spalmata sul circa 5 scaglioni, mentre per quanto riguarda l’anno prossimo si tornerà a tre scaglioni. Partendo da una rivalutazione fatta all’ 1,1%, questi scaglioni sono fino a circa €1539 di pensione mensile, ovvero tre volte il minimo rivalutazione del 1,1%, tra il 1540 e €2565 cioè tra 3 e 5 volte il minimo con un’aliquota dello 0,99%, per le pensioni superiori alle 5 volte il trattamento minimo un’aliquota allo 0,825%.



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