Pensioni d’oro, ipotesi taglio oltre i 150 mila euro



Questo articolo in breve

Atteso per la giornata di oggi un nuovo appuntamento, circa la manovra che approda al Senato dove comincia di fatto ed ufficialmente la sessione di bilancio dopo che è arrivato il via libera da parte della Camera. Prima di poter riscrivere la legge, ci sarà un altro vertice di maggioranza per poter fare il numero sulle misure e sui numeri in seguito all’incontro con i sindacati che è stato fissato per le ore 12:00 proprio a Palazzo Chigi. E’ questo quanto avviene proprio alla vigilia delle comunicazioni che saranno effettuate direttamente dal premier Conte in Parlamento e che sono previste per la giornata di domani, martedì 11 dicembre prima del Consiglio Europeo del 13 e 14 dicembre e prima di un incontro con il presidente della Commissione Ue Junker. Si tratta, dunque, di giornate particolari e decisive, perché bisognerà concordare la posizione del governo ed in via definitiva che ancora non ha deciso a quale decimale assestare la riduzione del rapporto deficit PIL rispetto al 2,4% messo nero su bianco nel documento programmatico di bilancio.



Si dovrà decidere anche quello che sarà il destino di reddito di cittadinanza e quota 100, ovvero le due misure particolarmente attese per questo 2019. Queste due misure da sole valgono circa 16 miliardi dei complessivi 37 della manovra e proprio a tal riguardo Salvini ha ribadito che sono stati stanziati circa 6,7 miliardi soltanto per il 2019, ma che molto probabilmente non tutti i 600.000 aventi diritto potranno usufruire della Quota 100, ovvero della possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi. Questo potrebbe andare a far risparmiare circa 2 miliardi rientrando in quella che è la richiesta è avanzata da parte della Comunità Europea.

Rimane la trattativa intanto con l‘Unione Europea e nonostante si parli di risparmi, i numeri continuano a non coincidere con quelli richiesti da Bruxelles. Proprio per questo motivo, il Governo guidato da Conte e dai vice premier Salvini e Di Maio, dovranno in qualche modo lavorare in queste ore per evitare la procedura di infrazione e ridurre quindi l’impatto che questa riforma delle pensioni potrebbe avere sia in termini di tempi che in termini di qualità e quantità delle sanzioni. Novità anche in termini di pensioni d’oro e sono tanti gli interventi sui quali ancora si lavora.

Su questo tema aveva parlato di Maio, il quale aveva annunciato dei tagli fino al 40%, ma poi proprio nella giornata di ieri Salvini pare che abbia frenato controproponendo un blocco dei tagli per quelle dai €5000 in su. Tuttavia i cinquestelle insistono affinché possono essere effettuati riduzioni anche a partire dai percettori di assegni da €4500.



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