Pensioni oggi, Quota 100 è stata confermata ma con vincoli. Assegno non cumulabile



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Confermato l’accesso alla pensione con quota 100, ma con dei paletti, con vincoli e finestre che potrebbero ridurre l’impatto su quelle che sono le casse dello Stato almeno per il prossimo anno. Quota 100 è una misura sperimentale che varrà per il triennio 2019-2021, almeno secondo quanto riferito negli ultimi giorni da alcune fonti del governo e partirà proprio nei prossimi mesi, ma effettivamente non per tutti. Gli statali Infatti dovranno aspettare circa sei mesi dalla maturazione dei requisiti, fino al prossimo mese di ottobre. Va anche detto che l’assegno non sarà cumulabile almeno fino alla maturazione del requisito di vecchiaia con i redditi da lavoro dipendente o autonomo ad eccezione di quelli derivanti dal lavoro autonomo occasionale nei limiti di €5.000 annui. I Lavoratori Privati, dunque, potranno decidere di andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi a partire dal primo Aprile, qualora si siano raggiunti i requisiti entro il 31 dicembre 2018.



Coloro che raggiungeranno tali requisiti dopo, potranno andare via tre mesi più tardi e quindi la finestra di 3 mesi si può dire che è mobile. I lavoratori pubblici dovranno comunque dare un preavviso di circa 6 mesi ai quali poi si andranno ad aggiungere anche i tre della finestra mobile e la prima data di uscita sarà intorno al primo di ottobre e le altre invece a seguire. Secondo quanto si legge dalla bozza, e tenuto conto delle esigenze di poter garantire la continuità e buon andamento dell’azione amministrativa, tutti i lavoratori pubblici potranno aderire a questa misura entro il primo Aprile 2019, però effettivamente potranno andare in pensione soltanto dall’ 1 di ottobre e nel caso in cui dovessero maturare i requisiti successivamente al primo di aprile, bisognerà aspettare 6 mesi.

Il requisito dell’età anagrafica, per poter uscire con quota 100 è stato adeguato agli incrementi della speranza di vita.  Si parla tanto anche di opzione donna e di ape Social, ovvero le due misure pensionistica la cui proroga dovrebbe avvenire anche per il prossimo anno. Nello specifico opzione donna da la possibilità alle donne che hanno maturato 35 anni di contributi e che sono nate entro il 31 dicembre del 1959 se dipendenti, ed entro il 31 dicembre 1958 di poter andare in pensione anticipatamente. A questo trattamento bisognerà poi applicare la decorrenza mobile, così come il calcolo contributivo della pensione.

L’ape Social invece varrà per gli over 63 in condizioni di difficoltà che hanno almeno 30 anni di contributi qualora disoccupati e 36 qualora impegnati in lavori gravosi ed è una misura che è stata prorogata al 31 dicembre 2019.



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