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Pensioni ultime notizie, Di Maio ribadisce legge su Quota 100 a dicembre



Anche se si rimane in attesa di giudizio da parte dell’Europa, dopo aver comunque incassato gli attacchi di Austria e Olanda, l’Italia sembra stia andando avanti con l’entrata in vigore di nuove misure. Tra le più importanti sembra esserci Quota 100 per le pensioni, ma anche il reddito e la pensione di cittadinanza. A parlare negli ultimi giorni è stato proprio il vice premier Luigi Di Maio, il quale in merito all’approvazione della versione aggiornata del Documento programmatico di bilancio, ha tolto qualsiasi tipo di dubbio sull’efficacia immediata delle misure, collegandole ad un decreto legge che molto probabilmente dovrà uscire in seguito alla Legge di Bilancio.



Pensioni oggi: Quota 100 a febbraio

Lo stesso Luigi Di Maio ha fatto sapere che il governo, in attesa di tutto ciò, continuerà per la sua strada. “Appena diventa operativo il Fondo da 16 miliardi, con il voto del Parlamento sulla Manovra, chiederò al Premier Giuseppe Conte di convocare il Consiglio dei Ministri. E fare il decreto legge con le misure”, è questo quanto aggiunto ancora da Di Maio. Sulla base delle sue dichiarazioni, Quota 100 e Reddito di cittadinanza dovrebbero arrivare entro il primo trimestre 2019 nel senso che saranno attive entro il mese di aprile 2019, mentre la legge dovrebbe arrivare al massimo per la fine del 2018. Tutto fa pensare che entro i primi tre mesi del 2019 entreranno in vigore le misure per i soggetti beneficiari. A febbraio arriverà Quota 100 e più tardi invece arriverà il reddito di cittadinanza. Ricordiamo che Quota 100 è quella misura che permette ai beneficiari in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi, di poter andare in pensione anticipata.

Pensioni Quota 100, Austria e Olanda non convinti

Come abbiamo già anticipato Austria e Olanda non sembrano fidarsi delle nuove misure del governo e nello specifico non credono che anche grazie a queste nuove misure, il governo posso davvero crescere. Per questo motivo hanno chiesto dei provvedimenti alla commissione europea. Proprio nei giorni scorsi, il Ministro delle finanze austriaco Hartwig Loeger, sembra si sia scagliato contro il qualunquismo del Governo italiano ed anche auspicato che ben presto si possa raggiungere un compromesso tra l’Italia, che al momento sembra essere piuttosto rigida su quelle che sono le proprie posizioni e l’Europa. Anche dal Fondo Monetario internazionale arrivano segnali di sfiducia riguardanti le misure pensionistiche italiane, non credendo agli effetti positivi. “Anche se non cambiassero le politiche, l’Italia dovrà affrontare pressioni sulla spesa pensionistica nei prossimi 2-3 decenni che metteranno di certo a dura prova i conti pubblici”.

Pensioni ultime notizie, da Opzione Donna e Quota 100. Tutte le vie di uscita previste nel 2019

Stanno per tornare le buste arancioni ed in arrivo dovrebbero essercene circa un milione, da qui fino alla fine di dicembre. Si è allargata la platea di coloro che potranno beneficiare del servizio online “La mia pensione futura”. Grazie a questo servizio, gli utenti potranno capire a quanto potrà ammontare l’importo della propria pensione. Dall‘Istituto di previdenza sociale fanno sapere come stiano aprendo, almeno gradualmente ai pubblici dipendenti ed entro l’anno saranno contattati i primi 500 mila. L’obiettivo è piuttosto ambizioso e consiste nell’arrivare a coprire tutti. Ad ogni modo, fino a quando Quota 100 non diventerà legge, non si potrà inserire nel programma di calcolo, ma sarà utile per  le persone avere un’idea di quella che è la cifra che potrebbero percepire una volta raggiunta l’età pensionabile, ovvero 67 anni. Sarebbero circa 475 mila i beneficiari potenziali della Quota 100 che vanno a sommarsi a circa 90 mila nuovi assegni di vecchiaia ed ancora ai 74 mila pensioni per lavoratori precoci e circa 60 mila pensionati anticipati. L’obiettivo primario del nuovo Governo per il prossimo anno è superare la Legge Fornero, ma le conseguenze potrebbero essere non indifferenti. Stando a quanto riferito, dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, sembra che il taglio dell’assegno possa arrivare fino al 34,7%. Ci sarebbero, però, anche altre possibilità di uscita, e si potrà così arrivare a circa una decina di opzioni possibili per poter uscire dal mondo del lavoro. Vediamo qui di seguito alcune di queste.

Prima possibilità

Si potrà andare in pensione una volta raggiunti i 67 anni ed un minimo di 20 anni di contributi. La pensione di vecchiaia, viene erogata ai lavoratori dipendenti ed autonomi che risultano iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria, una volta che questi abbiano presentato domanda. La pensione di vecchiaia viene erogata dal primo giorno del mese successivo a quello in cui l’assicurato pare abbia compiuto l’età pensionabile ma non solo, anche nel caso in cui a questa data non risultino soddisfatti i requisiti di anzianità contributiva ed assicurativa. In questo caso la pensione decorrerà dal primo giorno del mese successivo a quello in cui vengono raggiunti questi requisiti.

Seconda possibilità

Questa prevede la possibilità di andare in pensione in base alla Legge Fornero. E’ il trattamento che è previsto ai lavoratori che abbiano raggiunto requisiti contributivi e anagrafici per poter terminare l’attività lavorativa nella gestione di riferimento, in modo anticipato rispetto al requisito anagrafico che è previsto per la pensione di vecchiaia. Per gli uomini si potrà raggiungere l’età pensionabile una volta maturati 42 anni e tre mesi di contributi, mentre per le donne 41 anni e tre mesi di contributi.

Terza possibilità

Questa è prevista per i lavori usuranti e dunque lavoratori che abbiano svolto una o più delle attività usuranti come lavori nelle cavi, notturni e ad alta temperatura, per un tempo pari ad almeno la metà della vita lavorativa. I beneficiari sono circa 6 mila ed i requisiti per i lavoratori usuranti nel 2009 e fino al prossimo 2026 sono quota 97,6 con almeno 61 anni 7 mesi di età e 35 anni di contributi.

Cosa deciderà di fare il Governo in tema pensioni lo scopriremo soltanto nelle prossime settimane. Ad oggi sembra essere praticamente certa l’introduzione di quota 100 e in più si parlerebbe della proroga di Opzione donna e anche della possibilità di bloccare l’avanzamento dell’aspettativa di vita di 5 mesi. Con ogni probabilità invece è stata rimandata la Quota 41, ma cerchiamo di procedere con ordine. Soltanto qualche settimana fa è stato approvato l’aggiornamento al Def ovvero quel documento dove vengono stilate tutte le priorità del governo che danno seguito quindi alle programma che verrà attuato nel corso del 2019. Saranno compresi quindi i 6,7 miliardi di euro con cui l’ha ricevuto il superamento della cosiddetta riforma Fornero. Questa manovra complessivamente sembra che avrà un impatto economico non indifferente, che ammonterebbe a circa 40 miliardi di euro.

La difficoltà sarebbe proprio quella relativa al recuperare le risorse per poter fronteggiare questa cifra è a proposito di questo proprio nelle scorse settimane Luigi Di Maio più volte ha fatto riferimento ad un gruppo apposito di lavoro che sarebbe stato istituito per fare ciò. Questo gruppo di lavoro infatti sarebbe al lavoro per cercare di recuperare almeno 3-4 miliardi di euro oltre ai tagli che sono stati già considerati e che andranno a regime entro il prossimo anno.

Opzione Donna, certa la proroga: come funziona, requisiti e beneficiari

Nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri numero 23 dello scorso 15 ottobre 2018 si legge: “ … Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione…”. A confermare questa notizia sono tutti gli organi di stampa nonché i politici della maggioranza, i quali hanno lasciato intendere che i 7 mesi di aspettativa di vita sono compresi già nel l’innalzamento di un anno del requisito anagrafico che si dovrà maturare entro il prossimo 31 dicembre 2019. Per il triennio 2015-2018 il requisito contributivo richiesto è di 35 anni, mentre quello anagrafico ammonta 58- 59 anni. Anche il vice premier Salvini nella puntata di otto e mezzo che è andata in onda il 8 novembre 2018, ha confermato la proroga di Opzione donna e stando alle ultime notizie, sembra che il ministro abbia dato mandato ai tecnici del Ministero di mettersi al lavoro proprio su questo dossier.

Ricordiamo che opzione donna è un regime agevolato che permette alle donne lavoratrici che sono in possesso di determinati requisiti e condizioni di poter accedere alla pensione anticipata. Tutte le lavoratrici Dunque che nel corso del 2019 scelgono l’opzione potranno accedere al pensionamento anticipato con un sistema di calcolo esclusivamente di tipo contributivo,  rinunciando così a quello retributivo, con una riduzione dell’assegno di circa 20-25%.



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