Al Bano, inserito dall’Ucraina nella lista nera di persone considerate una minaccia



AlBano nella “blackli- st” deH’Ucraina. È la notizia shock che ha fatto il giro del mondo. Il Ministero della Cultura dell’Ucraina, infatti, su richiesta del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale, ha inserito il cantante in una lista nera di persone considerate una minaccia per la sicurezza del Paese.



Mentre sul web scoppia la polemica dei fan del cantante (che qualcuno ha ironicamente ribattezzato Albano Can-Isis). «Sono senza parole», dice Al Bano. «Quando l’ho saputo, ho pensato a un pesce d’aprile in anticipo. Non riesco a capire cosa posso aver fatto per finire in una lista nera, come i terroristi. Forse il mio alter ego, come il Mister Hyde di Stevenson, ha compiuto qualche malefatta? Incredibile. La cosa grave è che la notizia non viene da un giornale di gossip, ma dal Ministero della Cultura. Significa che io sarei un pericolo per la cultura di quel Paese dove ho anche cantato in passato?».

Alla base della decisione, probabilmente la simpatia che Al Bano ha più volte espresso per il presidente russo Putin. Al Bano ha cantato per lui in diverse occasioni, al Cremlino per il Capodanno e anche per le celebrazioni dei cento anni del Kgb, insieme a tanti altri artisti. «Io però non faccio politica, faccio il cantante», ribadisce Al Bano. «Mi sono esibito per Putin così come per tanti per tanti altri capi di Stato nel mondo. Vado a cantare dove mi chiamano, è il mio mestiere da più di cinquantanni. io una minaccia? Le mie canzoni parlano di amore, pace e fratellanza. Non incitano certo al disordine o alla violenza.

Tanto “Proprio in Russia è tornato a cantare con Romina” meno si esprimono contro l’Ucraina o qualche altro Paese. Con la mia voce, non ho mai armato la mano di nessuno. fi fatto poi che io provi stima per Putin non è un segreto. Ritengo che abbia fatto molto per la Russia. Ma è la mia opinione personale. Non è fare politica. A qualcuno non sta bene? Può criticarmi, non essere d’accordo con me. Ma mettere il mio nome in una black list mi pare esagerato».

Al Bano, in coppia con Romina, ha cominciato a conquistare il pubblico dell’allora Unione Sovietica negli Anni 80. E proprio al Crocus Hall di Mosca nell’ottobre del 2013, in uno spettacolo per festeggiare i suoi 70 anni, Pallista pugliese ha ricominciato a cantale in coppia con la ex moglie, dopo 19 anni che non si esibivano insieme. Ma comunque lui è seguitissimo in tutti i Paesi dell’Est.

«Non credo che la gente dell’Ucraina pensi a me come a un pericolo», dice ancora Al Bano. «So che amano le mie canzoni. In esse ho sempre parlato di positività, di speranza. Mai di guerra. Sono da sempre un pacifista. Mi sono esibito sette volte per Giovanni Paolo II, che era la personficazione della pace. Sono da anni ambasciatore delle Nazioni Unite. Ed ora mi trovo ad essere indicato come uno che la pace la vuole minacciare. È paradossale».

AL BANO, LA “SPIA” CHE MI AMAVA
«Non pensavo di avere un pericoloso terrorista o una spia in casa, è riuscito a passare inosservato», scherza Loredana Lecciso a pmposito dell’Al Bano-gate, l’intrigo intemazionale che coinvolge Albano Carrisi, messo nella lista dei 147 indesiderati dall ’ Ucraina per la sua amicizia con Putin. «E poi questa cosa mi crea un problema in famiglia: Al Bano è molto amato in Ucraina, ne ho testimonianza diretta perché mia cognata Katerina è ucraim, sarebbe un dispetto al popolo non farlo entrare». La Lecciso la prende con il sorriso, ma è molto decisa nel difendere il padre dei suoi figli. «Al Bano è un uomo di pace, ne sono la prova e non è schierato politicamente, è uno che prende il meglio dalle persone: può andare a trovare Salvini e aderire ad alcune iniziative della Regione Puglia che ha una guida di diverso orientamento rispetto alla Lega lui sposa l’idea e non la bandiera».
Ma torniamo a Putin. «Avrei dovuto vederlo la scorsa estate a un ricevimento, ma avevo lasciato il passaporto in Puglia e non sono potuta partire, comunque l’avevo già visto all’inaugurazione dei Mondiali di judo, a Budapest, nel 2017, dove Al Bano cantava. Putin è un uomo che scatena reazioni opposte, di grande consenso e di grande dissenso, e ci saranno alcune cose di lui che piacciono ad Al Bano perché avrà fatto anche cose buone, immagino». Non è molto amato dalle minoranze, ha sostenuto alcuni provvedimenti contro la propaganda gay. «Ma mica ad Al Bano piace per questo, ognuno ha i suoi limiti, se una persona ha gli occhi belli e il naso brutto puoi apprezzare di lei la parte che ti piace». E lo sguardo di Putin, ad esempio, non lascia indifferenti le donne.



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