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Oggi sabato 16 febbraio 2019 si gioca la 24° giornata di Serie A che mette di fronte l’Atalanta di Gian Piero Gasperini ed anche il Milan di Gennaro Gattuso, in un derby tutto lombardo molto importante per conquistare un posto in Champions League. Atalanta-Milan è in programma, dunque, per la giornata di oggi sabato 16 febbraio 2019 con il fischio d’inizio fissato per le ore 20.30. Le squadre si distanziano di appena un punto in classifica e quindi il Milan è a quota 39 e l’Atalanta è a quota 38, insieme a Lazio e Roma. Al momento l’Atalanta sembra stia attraversando un momento piuttosto positivo, avendo rimediato un pareggio e 2 vittorie nelle ultime 3 giornate. Anche il Milan è andato molto bene con due pareggi di fila con Roma e Napoli e dopo aver vinto contro il Cagliari a San Siro.



I giocatori più attesi delle due squadre sono il colombiano Duvan Zapata e Krzysztof Piatek. Come abbiamo visto, la gara di Bergamo contro i rossoneri potrebbe essere molto importante per entrambe le squadre al fine di conquistare un posto in Europa sia come Champions League ed Europa League. “La gara col Milan sarà un bell’esame, di quelli tosti, corposi. Ma ci arriviamo preparati: non sono partite decisive, ma importanti sicuramente, che ti possono dare fiducia e convinzione. Inizia un periodo in cui affronteremo squadre che ci sono vicine in classifica. A questo punto del campionato è importante potersela giocare: viviamo questo momento con voglia di are bene. Ai fini della classifica non è una partita determinante, ma noi dobbiamo giocarla al meglio come quando abbiamo affrontato la Juventus“. Sono queste le parole dichiarate da Gian Paolo Gasperini alla vigilia del match. Gattuso vuole i tre punti per la sua squadra che rincorre l’Inter. La sfida sarà diretta dall’arbitro Fabrizio Pasqua della sezione di Tivoli, mentre in cabina Var c’è il signor Daniele Orsato della sezione di Schio.

Le probabili formazioni

Atalanta, 3421: Berisha; Toloi, Palomino, Mancini; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Gomez, Ilicic; Zapata.

Milan, 433: Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Musacchio, Rodriguez; Kessie, Bakayoko, Paqueta; Suso, Piatek, Calhanoglu.

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Le riverenze reciproche sono tutt’altro che retoriche, perché la stima è reale e fra Gian Piero Gasperini e Rino Gattuso c’è anche una certa simpatia epidermica. Filosofie di gioco diverse, stesso approccio ringhiante alla materia. In campionato li dividono oltre trecento panchine,mal’affinità è qualcosa di innato e non deriva per forza dall’anzianità di servizio. In vigilia sono stati d’accordo su diverse cose. Per esempio che la sfida di oggi mette in palio roba pesante non in termini di classifica, ma di testa: entrambi parlano di partita fondamentale più per ciò che può dare (o togliere) psicologicamente. E sono d’accordo anche sul valore del collega. Racconta Gasp: «Avremo di fronte una delle migliori espressioni del calcio italiano.

Gattuso l’ha resa una squadra importante, è stato bravissimo a dare la svolta imprimendo il suo carattere». Assicura Rino: «L’Atalanta gioca un calcio unico al mondo, o quasi. Di Gasperini mi piace tutto, provare a fare qualcosa che fa lui è difficile. Ciò che vediamo dell’Atalanta è merito suo, è un bel modo di giocare a pallone, per il quale occorrono grandi conoscenze». TABÙ Dopo di che, stasera sarà ovviamente battaglia. Anche se «poi ci sono ancora quattordici partite», come dicono entrambi, questo crocevia profuma di Champions da restare storditi. Sia Gian Piero che Rino ci arrivano con squadre in un ottimo momento, di fiducia e fisico, e battaglia non è un termine casuale. «Dovremo metterci l’elmetto », sorride ma non troppo Gattuso pensando a ciò che l’attende. Per lui e il suo Milan c’è pure qualche tabù da spezzare. Per esempio quello che vede i rossoneri senza vittorie sulla Dea da maggio del 2015. O quello che vede lui senza nemmeno un successo contro Gasp: due pareggi e una sconfitta. Cose che comunque non gli tolgono il buonumore: ieri Rino è apparso decisamente sereno. Risate generali quando ha fatto cambiare postazione a due giornalisti che non si erano messi nella solita zona della sala conferenze: con la scaramanzia non si scherza. «Ultimamente sono contento perché vedo molti giocatori che si assumono responsabilità in campo e nello spogliatoio – racconta –. Suso merita il rinnovo. Piatek? Non ama molto parlare, le uniche parole che dice sono solo gol, gol e gol…».

NUMERI Kris produce meraviglie con le cifre e stavolta anche per Gasperini ce n’è una tonda da festeggiare: 100 panchine in A con l’Atalanta: «Spero di viverne altrettante nello stesso modo. Un match da dimenticare? Quello con la Lazio nel 2016 (34 per i biancocelesti, ndr), mentre il 71 con l’Inter fu importante per la nostra crescita». K.o. pesanti, ma isolati. Il bilancio del Gasp è super positivo: 48 vittorie, 26 pareggi e 25 sconfitte, record di punti in un campionato (72, quarto posto nel 20162017) e grandi notti europee. Quelle che a Bergamo sognano di rivivere. Lo spiega la classifica: Dea quinta a 38, Diavolo a +1. I nerazzurri arrivano a questo crash test con 50 gol segnati e uno Zapata monstre (16 centri in A, 21 in totale). E poi Gasperini è tipo che si diverte spesso, soprattutto con le big. I numeri sono con lui: un solo k.o. (Napoli), battute Inter e Lazio, doppio 33 con la Roma e 22 con la Juve, quindi da applausi il 30 sui bianconeri in Coppa Italia. C’è un’altra X da aggiungere, il 22 col Milan all’andata: «Ci andò bene, oggi mi aspetto un qualcosa di diverso ». Non male il bilancio personale in A con i rossoneri (6 successi, 7 pari e 6 sconfitte), sorride quello atalantino (una vittoria e 4 pareggi). Ora, grazie a lui, a Zingonia si sogna e a Milanello fanno altrettanto con Gattuso e un quarto posto da proteggere a tutti i costi. Anche indossando l’elmetto.

Ecosì, dopo le ultime amichevoli di Melbourne e Gedda, Argentina-Brasile stasera farà tappa a Bergamo e sarà battaglia vera, perché c’è in gioco la Champions. Se la scena vi confonde, basta mescolare colori di club e di nazionali e agitare bene con un piccolo sforzo di fantasia, perché in fondo è di questo che parliamo: Papu contro Paquetà è il duello nel duello più intrigante di Atalanta-Milan. Inventare e sparigliare, spezzare l’inerzia della gara con un gol da playlist di Youtube: a chi può toccare, se non a loro? PERCORSI Un’isola, quella di Paquetà nella Baia di Guanabara di fronte a Rio, ha dato i natali al brasiliano Lucas e gli ha fornito pure quel soprannome che è diventato un cognome stampato sulle maglie di Flamengo e Milan. Un’altra isola, la Sicilia, ha accolto Alejandro Gomez da Buenos Aires: nel 2010 lasciò in patria l’appellativo di Piojo, comelo chiamavano da quelle parti, portandosi in valigia solo quel Papu usato affettuosamente dalla madre. E mentre il piccoletto Gomez trascinava il Catania a metà classifica, il piccolo Paquetà, un metro e 53, allungava le ossa grazie alle cure dei medici rubronegros: i 27 centimetri guadagnati negli anni delle giovanili oggi Lucas li fa sentire tutti nei corpo a corpo con gli avversari. Fisicità e classe, un mix esplosivo per farsi largo da subito in Serie A, proprio come sta succedendo a Paquetà, sempre titolare nel Milan, in gol dopo 7 gare e già nel cuore dei tifosi rossoneri.

RUOLI Lucas è sbarcato a Milano a 21 anni con un volo di sola andata pagato 35 milioni, mentre Percassi faceva muro alle offerte arabe dell’Al-Hilal per il suo capitano. Nel 2014, per riportarlo in Italia dopo la parentesi al Metalist erano bastati 2,5 milioni: 42 gol e 174 presenze dopo, decidere di privarsi di un giocatore così a metà stagione sarebbe stata una follia. Anche perché nel repertorio di Gomez ci sono doti fuori dal comune, come lo straordinario senso della leadership che rafforza il gruppo anche fuori dal campo e la grande intelligenza tattica che ha permesso a Gasperini di cambiargli ruolo in corsa ottenendo risultati eccellenti: col Papu trequartista dietro a Zapata e Ilicic l’Atalanta ha svoltato. «Spendo molto perché devo tornare a prendere palla, ma mi diverto e faccio giocare meglio le punte», ha spiegato il Papu. In questo lui e Paquetà si somigliano: anche il brasiliano si è messo al servizio di Gattuso, provando a interpretare al meglio il ruolo di mezzala nonostante l’evidente propensione a danzare sulla trequarti. Stasera le due anime latine si incroceranno per la prima volta, con il Milan a difendere il 4° posto e l’Atalanta a inseguire un traguardo già raggiunto alla fine del 2016-17, quando i pass disponibili però erano tre. Prendersi la Champions per conquistare la nazionale renderebbe la sfida ancora più affascinante, ma età e prospettive pesano: se Lucas è stato prenotato dal c.t. brasiliano Tite, Gomez – 31 anni compiuti ieri – crede meno a un ritorno in Seleccion: «Si studia un nuovo corso in vista dei Mondiali 2022, ci penso meno di prima ». Ma se di mestiere fai il fantasista

La P2 rossonera (Paquetà-Piatek) è pronta a scatenarsi anche questa sera a Bergamo? È quello che si augura Gattuso in vista della partitissima contro l’Atalanta. Dove è in gioco il quarto posto, in attesa dei verdetti di Genoa-Lazio, Inter-Sampdoria e Roma-Bologna che coinvolgono le altre pretendenti alla zona Champions League. Sicuramente i due acquisti invernali hanno consentito al Milan di fare un grande salto di qualità. Il brasiliano e il polacco sono reduci dal 3-0 di San Siro contro il Cagliari. Dove Paquetà ha griffato il suo primo gol in maglia rossonera mentre Robocop ha collezionato il «poker» di reti in altrettante partite fra campionato e Coppa Italia. I due saranno regolarmente in campo anche questa sera. In una formazione copia/incolla reduce dal pareggio dell’Olimpico contro la Roma e dal successo di San Siro contro il Cagliari.

PROGRESSI. Ieri Gattuso ha evidenziato ancora una volta i pregi di entrambi, sottolineando la necessità di continui e concreti miglioramenti. «Piatek? Mi aspettavo un giocatore così. Non è uno che parla molto, parla sempre di gol e basta – ha detto – Mi dà l’impressione che si “stufi” nel riscaldamento pre-partita, lui vuole giocare subito». La coppa Paquetà-Calhanoglu in questo momento sembra inossidabile. Il redivivo Biglia, almeno per il momento, non sembra avere possibilità di inserimenti in mezzo al campo al fianco di Kessie e Bakayoko. Ecco perché: «Quando giochi con il 4-3-3 sono fondamentali gli inserimenti delle mezzali. Calha e Paquetà si scambiano bene la posizione, ma dobbiamo fare di più in questo senso, dobbiamo portare più giocatori in area. Con le qualità di Pauqetà e Kessie possiamo fare sicuramente meglio. Biglia mezzala? Direi di no, semmai si potrebbe adattare Bakayoko. Ma per il momento si va avanti così».

SVOLTA. Gattuso si augura fin da questa sera un cambio di marcia, una prova concreta e veritiera di maturità da parte del suo Milan. Forse nemmeno lui si aspettava un ambientamento così immediato e positivo di Paquetà e Piatek. Ma Rino non si è fatto trovare impreparato. Nonostante il brasiliano non fosse ancora identificabile in un ruolo ben definito, Gattuso ha impiegato pochissimo tempo per inquadrarlo nel consolidato 4-3-3 che in questo momento è da considerare più che mai il marchio di fabbrica del suo Milan. Mezzala con licenza di attaccare e, soprattutto, fare gol. Quest’ultima non sembrava fosse una delle sue principali peculiarità nella prima fase della sua giovane carriera. Piatek ha subito spiegato a Gattuso che l’unica sua ragione di vita è il gol. Una gioia difficilmente condivisibile con un altro bomber di razza (chiedere a Cutrone…).

COPPIA D’ASSI. Anche ieri, come sempre, Leonardo e Maldini hanno assistito alla rifinitura della vigilia. All’ad Gazidis e ai due dirigenti rossoneri spetta il merito di aver rimesso in carreggiata il Milan. Il diesse brasiliano ha azzeccato tutte le mosse dei mercati (estivo e invernale) ad eccezione, ovviamente, dell’indecifrabile Higuain. Il Capitano dei grandi Milan berlusconiani ha fatto sentire la sua presenza nello spogliatoio imponendo il senso di appartenenza a chi non l’aveva ancora metabolizzato fino in fondo.

SCARAMANZIA. Sempre propenso a qualche genuino e divertente colpo di teatro, ieri Rino (religiosamente scaramantico) ha imposto uno scambio di…ruoli in conferenza-stampa, costringendo alcuni giovani cronisti a ricollocarsi negli abituali posti a sedere. Le precauzioni non sono mai troppe…

Chi cercava l’anti-Juve è (quasi) accontentato. L’Atalanta di Gasperini è la squadra che, almeno sul proprio campo, ha ottenuto uno «score» di tutto rispetto contro lo strapotere dell’armata Allegri. Nelle ultime 3 gare di campionato ha fermato sul pareggio i bianconeri. Addirittura è riuscita ad eliminare con un pesante 3-0 la Juve dalla attuale Coppa Italia. Questa sera tocca al Milan di Gattuso affrontare la super-Atalanta, in grande forma e lanciata verso la zona Champions League. Il tecnico rossonero non ha dubbi sul «look» che dovrà contraddistinguere il suo Milan. «Servirà l’elmetto – ha detto -. La squadra di Gasperini gioca un calcio unico al mondo, viene sempre in pressione, non affronta gli avversari di reparto, ma gioca uomo contro uomo. L’Atalanta è ormai una realtà consolidata del calcio italiano. I suoi giocatori sono fisicamente incredibili ma hanno anche qualità. Sì, si tratta di una gara fondamentale ma non dimentichiamoci che in campionato restano ancora 45 punti a disposizione». A Bergamo il Milan ha rimediato altrettanti pareggi nelle ultime 2 sfide di campionato. Contro le prime della classe Gasperini in casa ha perso solo contro il Napoli. Battendo Lazio e Inter, pareggiando contro Juventus e Roma.

SUPER-GASP . Mai come ieri a Milanello in conferenza-stampa si è parlato così tanto dell’avversario del Milan. La «banda Gasperini» incute timore ma invita a molte riflessioni. Gattuso, sempre umile e desideroso di imparare, ha le idee ben chiare. «Abbiamo la nostra idea di gioco e loro hanno la loro e difficilmente la cambiano. Stanno raggiungendo grandissimi risultati con il loro stile. Dobbiamo farci trovare pronti, dovremo giocare bene tecnicamente, contrastarli e tenere botta. Arrivano sempre a riempire l’area, hanno segnato 9 gol di testa, noi uno solo: dobbiamo fare bene entrambe le fasi». Gasperini è un esempio per tutti i suoi colleghi, ma il suo stile di calcio non consente imitazioni o contraffazioni. «Mi piace, imitarlo è difficile, vedere giocare l’Atalanta è incredibile – ha spiegato Rino -. La squadra di Gasperini è una realtà concreta, qualcosa di unico e bello. Ha grandi conoscenze e ha fatto bene fin dai tempi del Genoa. Ma è difficile imitarlo. Non è possibile fare copia/incolla. Ci vuole ben altro, ma nessuno appare in grado di fare altrettanto».

MATURITÀ. Gattuso si aspetta un segnale molto forte dal suo Milan nella corsa verso un posto in Champions League. «Vincere sarebbe un passo importante. Queste partite – ha ammonito Rino – ci devono aiutare a maturare. È un percorso che dobbiamo fare. L’Atalanta gioca un calcio molto difficile da affrontare, ma per crescere dobbiamo superare questi ostacoli». Superato l’ostacolo Atalanta, il Milan è atteso da due partite casalinghe (Empoli, Sassuolo) e una in trasferta (Chievo) prima di affrontare il derby. Comunque questa sera Gattuso schiererà per la terza partita di fila la medesima squadra.
ICARDI. Senza mai fare esplicito riferimento a Mauro Icardi, Gattuso ha spiegato che «la “fascia” non è qualcosa che va solo indossata sul braccio. Per meritarsi di essere capitano serve avere coerenza e responsabilità. Romagnoli sta dimostrando tutto questo». Gattuso sta pensando anche al futuro, anche a lungo termine. «Il rinnovo di Suso? Per quello che mi sta dando e deve ancora dare, sicuramente lo merita, ma è una situazione tra lui e il club, C’è grande rispetto, ci sta dando tanto».

BERGAMO – Questa sera Gian Piero Gasperini si siederà per la centesima volta sulla panchina atalantina ed ieri ha sorriso dando il suo commento: «Si tratta decisamente di un bel traguardo tanto è vero che guardando il futuro mi auguro magari con gli stessi risultati». Ed a bagnare tale avvenimento ci sarà il Milan di Gattuso, avversario da prendere con le molle soprattutto di questi tempi: «Sì – commenta il tecnico nerazzurro- formazione tosta, che gioca un ottimo calcio, con giocatori di alta qualità. Si prospetta per noi una serata assai impegnativa, in altre parole un gran bel esame soprattutto in prospettiva. Però non sarà una gara decisiva per la classifica finale, unicamente un match importante se risolto positivamente in quanto aumenterebbe l’autostima, la determinazione, la convinzione. Abbiamo preparato lo scontro per bene e lo dobbiamo giocare come abbiamo fatto contro la Juventus, anche perché è il primo confronto di un filotto contro avversari di primo piano e vogliamo giocarcelo con tutte».
Gasperini poi è passato a parlare del Milan: «Scopro l’acqua calda nel definire il team rossonero uno dei migliori in senso assoluto del nostro campionato. Può contare su numerosi giocatori al top, che possono fare sempre la differenza, per cui il nostro compito non sarà per nulla facile. Però ci proveremo e già il confrontarci con loro resta uno stimolo non indifferente. Gattuso? E’ stato bravissimo, ha dato una vera ed ottimale svolta al cammino della sua compagine, ha reso difficile a qualsiasi squadra il confronto con la sua, ha inculcato nel gruppo rossonero il suo carattere battagliero e vincente. Ecco perché dobbiamo scendere in campo con il massimo rispetto,con attenzione, concentrazione ed esprimerci al massimo».
Ha un pensiero pure sul 2-2 all’andata: «Occorrerà un’Atalanta superiore rispetto a quella dell’altro girone; mi auguro che sia una partita diversa. Da allora tutte e due le squadre sono cresciute. E noi dovremo immagazzinare tutta l’energia in nostro favore che uscirà dalle tribune».

Atalanta-Milan: Perché è rischioso guardare le partite con Rojadirecta

La normativa in merto è abbastanza confusa, ma per alcuni sì, guardare le partite in streaming con Rojadirecta è un reato e si rischiano sanzioni fino a 30.000€. Sarà vero? Cerchiamo di fare chiarezza sulla questione rispondendo alla domanda concernente all’illegalità di vedere le partite di Serie A e Champions League in streaming. Pochi anni fa una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dato ragione ad un gestore di un pub inglese che utilizzava un decoder greco per far vedere le partite di Premier League ai propri clienti.

Stando a quanto dichiarato dai giudici dell’UE, è possibile vedere le partite in streaming utilizzato dei siti esteri. Tuttavia, la sentenza del Tribunale di Milano riguardante l’illegalità di Rojadirecta ha escluso totalmente questa ipotesi, ribadendo l’illegittimità dello streaming. Quindi trasmetterescaricare e diffondere dei contenuti coperti dal copyright è un comportamento illecito e come tale è sanzionabile.  Rojadirecta resta il sito più famoso.



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