Atalanta-Roma, diretta live tv e streaming Gratis Link No Rojadirecta



Si gioca oggi, domenica 27 gennaio 2019, la 21°giornata di campionato Serie A Tim ed una delle sfide più interessanti ed importanti è sicuramente quella che si giocherà alle ore 15.00 a Bergamo. A scendere in campo saranno l‘Atalanta, guidata da Gian Piero Gasperini e la Roma di Eusebio Di Francesco.



Ad arbitrare la partita sarà Gianpaolo Calvarese della sezione di Teramo, il quale sarà coadiuvato in cabina VAR dal Signor Marco Di Bello della sezione di Brindisi. Si tratta di una partita molto interessante, visto che l’Atalanta si presenta a questo match in modo molto propositivo, reduce da una serie di importantissimi risultati positivi non soltanto in campionato, ma anche in Coppa Italia. Questa partita sarà importante per la squadra nerazzurra, per continuare a sognare un posto nella prossima Champions League. “Sarà una partita con un’atmosfera bellissima di attesa e fiducia. Ci siamo meritati una gara così. Sfida Champions? Sotto il profilo degli obiettivi è presto, tante squadre in pochi punti. E’ vero che ci sono posti europei in palio ma ci sono tante squadre tutte importanti in pochi punti. Noi abbiamo bisogno di queste gare per capire se possiamo competere”, sono queste le parole dichiarate dal Mister dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, nel corso della conferenza stampa di ieri.

La Roma, invece, proviene da tre vittorie in campionato rispettivamente contro Sassuolo, Parma e Torino, vittorie che hanno portato finalmente il buonumore in casa giallorossa. Adesso, la Roma contro l’Atalanta cercherà di confermare questa ondata di successo. “E’ ovvio che dobbiamo cercare di arrivare quarti, per restare in Champions League. L’Inter ha un buon vantaggio, ma le gare vanno giocate. L’Atalanta è molto temibile, non ha le coppe, ha solo la Coppa Italia, lavorando costantemente fa paura. Ha tutte le carte in regola per poter ambire al quarto posto. E’ un ambiente particolare che ti permette di lavorare in un certo modo“. Sono queste le parole dichiarate in conferenza stampa dal Mister Di Francesco.

Atalanta Roma streaming e diretta Tv, dove vedere la partita

Oggi allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia, alle ore 15 si disputerà la partita tra Atalanta e Roma per la 21esima giornata della Serie A Tim 2018-2019. La partita sarà trasmessa in esclusiva da Sky e per seguirla sarà necessario sintonizzarci sui canali Sky Sport Serie A e Sky Sport 252. Sarà possibile usufruire anche della PayTv che offre sempre la possibilità ai clienti di poter seguire i suoi contenuti anche in mobilità quando ci si trova fuori casa. Per poter utilizzare Sky Go, bisognerà scaricare l’app su Pc, Tablet e smartphone e senza alcun costo aggiuntivo.

Èla sfida tra due giganti del gol, anche se poi vivono momenti paradossalmente contrapposti. Perché se uno pensa all’essenza del gol, gli viene in mente più Dzeko di Zapata. E invece, poi, vai a vedere la classifica marcatori e ti accorgi che Zapata è in vetta con 14 reti (di cui 13 nelle ultime 7 partite) e Dzeko arranca con appena due gol all’attivo. Di cui, tra l’altro, l’ultimo segnato tre mesi e mezzo fa, ad Empoli, lo scorso 6 ottobre. Insomma, oggi a Bergamo gli occhi saranno puntati soprattutto su loro due, Zapata e Dzeko.

Molto di questa AtalantaRoma con vista Champions passerà da una sfida a distanza speciale e per alcuni versi inedita. Perché se Duvan segna sulla scia di una Dea che ha il miglior attacco della Serie A, Edin invece non riesce a stare al passo di una Roma che di gol ne fa 37, contro i 44 nerazzurri). Dzeko, però, resta fondamentale per Di Francesco. «Questa settimana si è allenato molto bene, anche se gli mancano un po’ di minuti per entrare in condizione», dice il tecnico. «Sa giocare a calcio, mandare i compagni in porta e far girare la squadra. È normale che poi debba far gol,ma sono certo che tornerà presto a farli». DiFra si aspetta già da oggi, anche se la sfida con Zapata per ora è a carte rovesciate: Duvan davanti, Edin che insegue.

CONFRONTO Lo dicono i numeri. Solo una rete prima del 2 dicembre (a Bologna), poi il colombiano non si è più fermato: colpite Napoli, Udinese (3 volte), Lazio, Genoa, Juve (2), Sassuolo (1) e Frosinone, match da poker che lo ha consacrato. Distrutto il record di reti in un singolo campionato (11 l’anno scorso a Genova), dal mese scorso ha segnato da solo quanto Juve e Napoli (13 centri). A 2 dalla Roma (15), a 5 dalla Sampdoria (a parte il 40 rifilato ieri all’Udinese). Che numeri per Duvan, al contrario dello score personale contro i giallorossi. Finora un solo squillo, quello decisivo in RomaSamp del 28 gennaio 2018: tap-in all’80’ su assist di Murru. Quella sera Dzeko andò in bianco. Una notizia, ma in quel momento (con un Chelsea a un passo) era già a quota 10 (chiuderà a 16). Zapata, invece, si presentò all’Olimpico a quota 6. All’epoca, se gli avessero detto che prima della doppietta di Quagliarella contro l’Udinese avrebbe comandato la classifica-cannonieri, probabilmente si sarebbe fatto una grossa risata.

DUELLO Invece oggi è un killer che non perdona. Quello che Dzeko è sempre stato, una punta meravigliosa che, dall’alto in basso, guardò tutti nel 2016-2017 con 37 gol. Edin sa benissimo come si fa, nonostante sembra sia passata una vita: quest’anno un signore da 55 gol in 120 presenze in A con la Roma è ancora fermo a 2, e il blocco dura da oltre cento giorni. E dire che il capolavoro alla Van Basten nello 0-1 di Torino alla prima giornata fece pensare a tutt’altro campionato… Messa così, sembra tutto rivedibile, ma la realtà dice che c’è un girone di ritorno intero per chiudere in doppia cifra e mantenere la Romanell’Europa che conta. In carriera, per il bosniaco, due reti contro la Dea. Oggi inseguirà il tris o, perché no, il poker. Di fronte una squadra che si smarca dal ruolo di «mina vagante» per la Champions. Il Gasp preferisce il low profile, ma siamo sicuri che con uno Zapata così sognare non diventi presto un obbligo?

Nell’uno contro uno, i numeri danno ragione a Gian Piero Gasperini: negli incontri con Eusebio Di Francesco cinque successi, tre pareggi, tre sconfitte. Ma i numeri non sono tutto nel calcio: non spiegano la corrente di stimatra due personaggi per certi versi simili, non spiegano le aspettative per una partita che regala sempre sorprese. Nella stagione passata, la Roma vinse a Bergamo in agosto e perse all’Olimpico in gennaio. Questa volta ha pareggiato in casa all’andata (3-3) e conta di far meglio, con o senza risultato pirotecnico. Perché non sempre si può fare follie, ma quello che è certo è che difficilmente oggi a Bergamo il pomeriggio si chiuderà con un noioso 0-0.

SENSO DEL CALCIO La Roma è a caccia del quinto successo consecutivo, fatto ancora mai accaduto in questa stagione. L’Atalanta segna sempre, non ha mai segnato tanto nelle prime venti giornate del campionato in Serie A. Gasperini ha saputo costruire una macchina gioiosa, sopravvissuta alle cessioni e alle delusioni, come l’eliminazione dall’Europa League. In comune con Di Francesco ha il senso per un calcio corale, quello che a volte in provincia, senza star, si è obbligati a cercare e che Di Francesco ha voluto portare nella Roma che invece di primedonne ne ha. Ma il tecnico abruzzese è il tipo che tira dritto e la condotta della sua squadra in Europa nella stagione passata gli ha garantito i bonus da spendere in un inizio di campionato un po’ così. Ecco, questo è quello che manca a Gasperini. «Mi piacerebbe giocarmi una Champions League», confessa ogni tanto. Perché la storia con l’Inter è stata troppo breve per ricordarsela («È come se non fossi mai stato lì») e le qualificazioni in Europa League non colmano quel vuoto. «Ho votato per Gasperini, perché pensavo meritasse la Panchina d’oro, ha fatto cose straordinarie con l’Atalanta », ha detto Di Francesco l’anno scorso. «Ha vinto Allegri che ha meritato, ma Gasperini poteva rappresentare una novità ».

LABORATORIO Generazioni diverse (Gasperini ha compiuto ieri 61 anni, Di Francesco ne ha 49), cose in comune in ordine sparso, oltre all’amore per il gioco: il ruolo da calciatore (entrambi centrocampisti), l’ingresso graduale nel mondo delle panchine (Gasperini cominciò con le giovanili della Juve, club nel quale era cresciuto, Di Francesco come team manager della sua Roma subito dopo il ritiro), il periplo in provincia. Gasperini ha avuto un contatto, ma breve, con la vita del grande club, Di Francesco chiamato dalla Roma non si è lasciato scappare l’occasione. Esordiente in Champions, ha stupito con la sua Roma, ma neppure l’Atalanta di Gasperini in Europa League ha sfigurato e i passi falsi sono stati peccati di gioventù. Perché lavorano molto con i giovani, sia il tecnico dell’Atalanta che quello della Roma, che sta crescendo una Next-gen giallorossa non soltanto per scelta societaria. Il calcio di Di Francesco come quello di Gasperini è un laboratorio di idee con vista sull’Europa. E una fetta di qualificazione alla coppa dei grandi passa dalla partita di oggi.

CLASSE E FATICA Una gara fondamentale che non influenza il clima di fairplay fra i due tecnici.«Questo è uno scontro diretto per la zona Champions. L’Atalanta è un’avversaria molto temibile per il quarto posto, non ha coppe europee, ha solo la Coppa Italia. Fa paura, ha tutte le potenzialità e le carte in regola per poter ambire al quarto posto», ha detto Di Francesco, e non sono le solite parole. «Gasperini ha costruito una squadra fisica, con molta tecnica allo stesso tempo, che sa quello che vuole. Ci saranno tante insidie, contro le grandi l’Atalanta ha sempre fatto bene. Ho molta stima per Gasperini e per ciò che sta facendo in questi anni con questa squadra che ha costruito dal punto di vista della scelta dei calciatori. Si allenano in un determinato modo e poi si vede in campo».

CONFRONTI Complimenti che Gasperini ha ampiamente ricambiato. «Mi piace la filosofia di Di Francesco. La Roma, come altre, fa investimenti importanti, penso a Cristante. Per noi è bello giocarcela con realtà del genere. Se riuscissimo a battere questi avversari sarebbe logico pensare a certi obiettivi. Da tempo siamo in certe posizioni, ormai non si parla di novità, ma di confronto. Loro sono da Champions, giocano con coraggio ». Il coraggio del calcio che non è mai mancato né a Gasperini, né a Di Francesco. Al di là dei numeri e delle statistiche.



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