Berlusconi accusa scioccante, cercò di far ammazzare Maurizio Costanzo



Dopo più di venticinque anni, una ferita si riapre all’improvviso per Maurizio Costanzo. Erano le 21.35 del 14 maggio 1993. Il giornalista aveva appena finito di registrare una puntata del Maurizio Costanzo show ed era in auto con l’allora fidanzata Maria De Filippi. Si salvarono per un soffio dalla bomba che voleva uccidere Costanzo nell’attentato di via Fauro a Roma. Ora un’altra bomba, stavolta mediatica, è sganciata dalla Procura di Firenze: per i magistrati toscani, dietro a quel tentativo di togliergli la vita, sarebbe coinvolto addirittura Silvio Berlusconi. Pianificatore dell’attentato con Cosa Nostra, secondo la tesi della Procura, ma – in quanto editore di Mediaset – anche storico datore di lavoro di Costanzo.



Un vero colpo al cuore per la famiglia Costanzo. «La mafia mi scelse perché faccio il giornalista, ne avevo parlato molto in trasmissione e si è difesa», ha detto più volte il conduttore, cui erano destinati 70 chili di tritolo. Possibile che uno come il Cavaliere possa essere tirato in ballo nella pianificazione degli attentati di Milano, Firenze e Roma, tra cui rientrava l’esecuzione di Costanzo? Nella ricostruzione fatta dai togati fiorentini e depositata alla Corte d’Assise d’Appello di Palermo nel processo sulla trattativa Stato-Mafia, a Berlusconi si contesterebbe una responsabilità nell’attentato fallito a Costanzo e anche in quello al pentito Salvatore Contorno, sfuggito a un attacco dei corleonesi a Formello.

Tesi che lascia attonito Matteo Renzi, avversario politico del Cavaliere: «Sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante dell’attentato mafioso contro Maurizio Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle istituzioni italiane». Costanzo è da sempre un fiero oppositore della mafia. «Falcone veniva spesso da me in trasmissione», ha ricordato il re dei talk show, riferendosi al magistrato ucciso nel 1992. E oggi tornano alla mente le parole decise con cui Costanzo ha ricordato i momenti salienti del suo rapporto con il fondatore di Mediaset: «Quando mi informò che scendeva in politica, a tu per tu gli dissi: “Non ti voterò mai, ma non ti attaccherò mai”.
E così è sempre stato»



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